I quattordici produttori del Consorzio del Buttafuoco Storico hanno festeggiato a Milano il ventitreesimo compleanno di questo vino morbido e strutturato, ambasciatore dei valori originali dell’Oltrepò Pavese. Condotta da un simpaticissimo Gene Gnocchi, la conferenza stampa ha visto il susseguirsi di numerosi interventi da parte di molti personaggi influenti del mondo vitivinicolo, che hanno raccontato il successo del progetto portato avanti da giovani produttori e aziende storiche, iniziato in Oltrepò Pavese nel 1996.Il Club del Buttafuoco Storico è una libera associazione, nata col fine di tutelare il prodotto, il cui prestigio era da tempo riconosciuto dalla provincia di Pavia e dintorni ma che, da vino della tradizione è diventato un vino nuovo proprio per il lavoro portato avanti dalle undici aziende iniziali, oggi diventate quattordici, che hanno condotto insieme un attento lavoro di ricerca e di collaborazione, dall’analisi delle caratteristiche storiche della produzione, alla scelta delle vigne più vocate, per raggiungere una vinificazione sempre più controllata e certificata di cui si producono oggi 70.000 bottiglie annue, sotto un unico marchio, tracciato nel vetro per distinguerne originalità e autenticità.Il Veliero è anche il logo del Club, contenuto in un ovale - botte tipica dell’Oltrepò Pavese, e sostenuto dalla scritta Buttafuoco. Da qui si dipartono due nastri rossi che rappresentano il Versa e lo Scuropasso, i due torrenti tra cui tradizionalmente si produce il Buttafuoco Storico: la primissima fascia collinare dell’Oltrepò Pavese denominata “Sperone di Stradella”.
Ed è appunto qui che nasce il nostro vino, su una lingua di terreno collinare protesa nella pianura padana di cui si può affermare che sia la punta più a nord della catena degli Appennini.
La zona è caratterizzata da un sottosuolo particolare, in cui la formazione appenninica si incontra con le derive di origine alpina creando un ambiente unico che marchia indissolubilmente i vini che qui nascono.
Le fantastiche esposizioni al sole dei ripidi versanti di queste colline e le sapienti mani dei vignaioli assieme alla forte mineralità del suolo, donano al Buttafuoco Storico una originalità irripetibile sul quarantacinquesimo parallelo che taglia a metà la zona di produzione.
Una posizione geografica che obbligava i condottieri, i pellegrini e i mercanti ad attraversarla e che,nel corso della storia, ha permesso al territorio di diventare grande sbocco commerciale del vino qui prodotto. Fra storia e leggenda Peter Schenk narra che nel 1859 una compagnia di marinai Austriaci impegnata a traghettare le truppe sul fiume Po, invece di andare in battaglia in terraferma si fermò a fare strage di botti e bottiglie di un vino locale chiamato Buttafuoco. Lo scrittore lega questa storia ad un fatto però realmente accaduto: la marina Austro-ungarica dopo alcuni anni varò una nave chiamandola “Buttafuoco“. E’ da questo racconto che il Club del Buttafuoco Storico decise di adottare il veliero come loro simbolo: una grande nave dalle vele infuocate.
Il Buttafuoco Storico è un vino di grande struttura, capace di invecchiare per molto tempo, ben 36 mesi dalla vendemmia, raggiungendo un sempre maggiore grado di intensità. Vino di grande struttura e armonia, è capace di grande invecchiamento.
In degustazione per il compleanno tutti i vini nati dalle vigne di Buttafuoco Storico: Bricco in Versira, Cà Cagnoni, Canne, Casa Barnaba, Casa del Corno, Costera, Catelotta, Frach, Garlenzo, Montarzolo, Pitturina, Pregana e Sacca del Prete.
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