lunedì 22 giugno 2015

IL SOAVE, UN GRANDE VINO E UN GRANDE TERROIR


La zona più antica, definita zona storica, delimitata per la prima volta nel 1931 e coincidente con il Soave Classico si trova sui rilievi collinari dei comuni di Monteforte d'Alpone e Soave ed è coperta da una superficie vitata di 1.700 ettari, ma la zona complessiva di produzione del Soave è situata nella parte orientale dell'arco collinare della provincia di Verona, a nord dell'Autostrada Serenissima, tra il 18º e il 25º km tra Verona e Venezia.
Il Soave fu il primo vino italiano ad essere riconosciuto come “vino Tipico” nel 1931 e la sua produzione crebbe di anno in anno, conquistò il riconoscimento ufficiale del1968 con un vigneto complessivo già allora di oltre 6000 ettari, si consolidò negli anni seguenti fino a raggiungere oggi i 6900 ettari vitati iscritti alla DOC, per una produzione che, nel 2013 ha raggiunto i 517.000 ettolitri.
Oggi, il Soave DOC rappresenta da solo con i suoi 500.000 ettolitri, il 40% della produzione a DOC della provincia di Verona, dove sono concentrati il 14% delle DOC italiane ed il 60 % delle DOC venete.
I vini prodotti nella DOC Soave sono: Soave DOC, Soave Classico DOC, Soave Superiore DOCG, Recioto di Soave DOCG.
Il vigneto del Soave si sviluppa sulle seguenti zone:
Val d'Illasi e Mezzane dove il terreno è costituitoprevalentemente da sedimenti alluvionali-calcarei a tessitura limosa, sabbiosa e ghiaiosa.
Collina di Colognola caratterizzata da terreni coarea collinarei di modesta pendenza con componente basaltica/calcarea nei versanti che guardano ad ovest, quasi esclusivamente calcarea per quelli che guardano ad est. Si parte da un'altitudine di 40/50 metri per arrivare ai 250 sul livello del mare.
Val Tramigna che è una pianura il cui substrato è ben caratterizzato da depositi alluvionali di origine calcarea. La tessitura è limosa e sabbiosa.
Collina del Soave Classico che è area sostanzialmente diversa dalle altre per terreno, pendenze ed esposizioni. Il suolo ha colore scuro, originato da zone basaltiche più evidenti nel versante ad est. L'età media dei vigneti è sensibilmente più alta.
Val d'Alpone, zona molto vasta caratterizzata da suoli originati da sedimenti alluvionali non calcarei in quanto le colline sono costituite da rocce vulcaniche e che è di tessitura limosa argillosa.
E’ una terra generosa, fatta di colline, di suoli vulcanici, di dolci pendii e diverdi distese di vigneti quella che si vede quando si arriva a Soave, da sempre zona ad alta vocazione viticola e culla di un passato glorioso i cui segni si colgono ancora oggi grazie alla cinta muraria e soprattutto grazie al castello medievale che troneggia austero nel cuore della cittadina.
L’intelligente intervento dell’uomo:
“Soave: oltre la zonazione” è il progetto intrapreso da tempo da Veneto Agricoltura e Consorzio di tutela del vino Soave DOC e Regione. Si tratta di un percorso di studio e conoscenza, avviato nel 2005, con il quale sono stati studiati i terroir, e individuati i grandi cru' della denominazione.Lo studio del territorio ha inoltre consentito di analizzare l’identità paesaggistica del comprensorio viticolo e la sua evoluzione nel corso dei secoli.
Con il successivo progetto “Vulcania” si è voluta caratterizzare l’immagine del vino Soave legandola all’origine vulcanica dei suoli. Sono state quindi definite le pratiche agronomiche più appropriate, codificando i diversi modi di interpretare il vitigno Garganega in relazione ai differenti ambienti di coltivazione
Il progetto “Zonazione e clima” (anni 2012-13) ha infine preso in considerazione gli impatti del cambiamento climatico sulla vite, definendo innovativi approcci per l’irrigazione dei vigneto, le forme di allevamento e le tecniche di gestione della parete fogliare.
“Il Soave Classico” - sottolinea Aldo Lorenzoni, Direttore del Consorzio – “ è la zona dove si sono nel tempo sedimentati ed affermati i cru più esclusivi e che vale complessivamente ogni anno oltre 13 milioni di bottiglie per un valore che supera i 35 milioni di euro…”
La Garganega, che è l’uva vinificata almeno per il 70% nell’elaborazione del Soave, appartiene probabilmente al gruppo dei vitigni greci che sono stati trapiantati nella penisola italica in tempi antichi, anche se presenta caratteristiche ampelografiche caratteristiche.
Le prime notizie risalgono alla fine del 1400, quando il bolognese Pier de Crescenzi nel suo trattato sull’agricoltura distinse quest’uva in“mascolina” e “ femminina” in nome di una marcata variabilità intravarietale. Nello stesso trattato, quest’uva era citata come tipica del territorio bolognese e di quello padovano. Più tardi l’area di coltivazione venne riconosciuta nelle province di Vicenza e Verona e nella zona dei Colli Euganei.
La Garganega presenta somiglianze con altri vitigni come il sardo Nuragus, il veneto Glera e il più meridionale Grecanico. Il vitigno Garganega è presente con diversi cloni fondamentali della Garganega, quali la Garganega Tipica (più diffusa), la Garganega Dario o Grossa (più diffusa nelle zone pianeggianti), la Garganega Verde (più diffusa nelle zone collinari vicino a Soave) e la Garganega Agostega (più precoce e sensibile alle malattie, oggi quasi totalmente abbandonata).
Ben adatta all’appassimento è infatti, oltre che per i famosi Bianchi di Soave, molto utilizzata anche nella produzione dei ”Recioti” di Soave e di Gambellara.
Vitigno di molta vigoria che preferisce i terreni profondi, fertili e di buona esposizione e che garantisce produzione elevata e regolare.
Produce vini di color giallo paglierino, con profumi delicati e note di mandorla, con sapore asciutto e un retrogusto lievemente amarognolo. Il corpo è medio, l’acidità equilibrata, l’insieme armonico e delicato.
Si producono con GARGANEGA:
Recioto di Soave DOCG
Soave Superiore DOCG
Arcole DOC
Colli Berici DOC
Colli Euganei DOC
Gambellara DOC
Garda DOC
Soave DOC
Vicenza DOC
La storia della Cantina Gini risale al 1600 e, fin da allora, la famiglia coltiva i propri vigneti in Monteforte, un nucleo famigliare tra i più antichi tra i viticoltori nella zona del Soave Classico.
Esiste un documento del Regno Lombardo - Veneto, datato 1852, che testimonia l’acquisto,da parte di Giuseppe Gini, di una vigna in località Contrada Salvarenza, dove la famiglia Gini possedeva delle terregià dal XVII secolo.
Le conoscenze sono passate attraverso i secoli, di generazione in generazione, fino a Olinto, classe 1929, mastro vignaiolo, che ha trasmesso ai figli le sue abilità e la passione per questo mestiere.
La loro passione si basa sulla volontà di svelare i segreti e le sfumature più nascoste della loro terra, con massima attenzione ma anche nel modo più naturale possibile.
Tradizionee innovazione convivono e operano in armonia in tutte le fasi del loro lavoro, per ottenere prodotti sempre più raffinati.
Fu rivoluzionaria, nel 1985, laprima vinificazione senza anidride solforosa che cambiò il corso dell’enologia elevando la purezza espressiva dei loro vini.
I vigneti sono situati nelle migliori posizioni collinari, ben esposti al sole e distribuiti su 50 ettari tra Monteforte, zona del Soave Classico, e Campiano, zona della Valpolicella doc.
La scelta è stata quella di preservare tutte le vecchie vigne sulle quali è stato lavorato nel corso degli anni. Nessun vigneto è stato sradicato, così oggi si può godere di un patrimonio viticolo storico ed esclusivo. L’ Azienda ha recentemente ottenuto la certificazione biologica quale conferma della vocazione naturale che da sempre la contraddistingue.
La Cantina è sotterranea ed è un luogo particolare: interamente scavata nel tufo vulcanico, lascia intravvedere in più punti la tipica roccia nera della zona.
Qui i vini riposano nella barricaia, respirano in legni delicati e si affinano a temperatura ottimale. Freschezza e umidità sono costanti grazie alla regolazione naturale del sottosuolo.
La parte superiore della cantina, realizzata nel 1980 proprio nel centro di Monteforte,è stata ricavata in vecchi rustici, restaurati utilizzando esclusivamente materiali locali e, in particolare, pietra calcarea proveniente dai vigneti di proprietà.

La parte più alta ospita il fruttaio dove, dalla vendemmia alla fine dell'inverno, le uve vengono coricate in cassette di legno e lasciate asciugare: è il processo chiamato “appassimento”.
SOAVE CLASSICO DOC GINI
è il vino che riunisce le espressioni migliori dei grandi cru.
In una sola bottiglia, tutti i profumi e i sapori della terra. La denominazione "Classico" contraddistingue il Soave prodotto solo nella storica zona collinare in cui tradizionalmente si coltiva l'uva Garganega.
Vitigni
Garganega 100%.

Caratteristiche Organolettiche
Colore: Giallo paglierino conriflessi verde-oro.
Profumo: Intenso e fragrante di fiori bianchi freschi (biancospino, sambuco, ciliegio), frutta tropicale e pesca bianca.
Sapore: Armonico, fine, persistente, con sentori di mandorla e carattere minerale.
La denominazione “Classico” contraddistingue il Soave prodotto solo nella storica zona collinare in cui tradizionalmente si coltiva l’uva Garganega.
Vitigni:Garganega 100%
Coltivazione:Biologica Certificata
Altitudine:da 100 a 200 m.s.l.m. Esposizione: Sud-Est
Tipologia terreno: Rocce vulcaniche e calcaree
Superficie del vigneto: 12 ha
Sistema di allevamento: Pergoletta Veronese Densità dei ceppi per ettaro: 4.000 ceppi/haResa ettolitri/ettaro: 70 hl/ha
Età mediadelle viti: 70 anni
Epoca dellavendemmia: Ottobre
Vinificazione
Le uve vengono selezionate e raccolte a mano. Segue una pigiatura soffice e una lenta fermentazione con lieviti indigeni, tutto senza aggiunta di solfiti.

CONTRADA SALVARENZA "VECCHIE VIGNE"
SOAVE CLASSICO DOC
Sontuosità da vigne centenarie
La leggenda del nome "Salvarenza" racconta che una giovane di nome Renza, minacciata dai briganti, fu salvata da un nobile cavaliere nel luogo dove si producono le uve di questo grande cru. Le vigne hanno un’età superiore ai 100 anni, per un vino adatto a un lungo invecchiamento.
Vitigni
Garganega 100%.
Caratteristiche Organolettiche
Colore:Oro-verde brillante.
Profumo:Complesso e profondo, minerale, ricco di sentori fruttati dolci ed avvolgenti, fiori gialli e frutti esotici.
Sapore: Al palato grasso, sapido, dal registro minerale, pietra focaia e chiodi di garofano. Sentori di pera matura, pesca gialla. Denso, rotondo ed intenso, dotato di un finale nitido e persistente. Vino adatto a lungo invecchiamento.






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