venerdì 20 luglio 2012

Deliziosi Vini di Alsazia


Degustazione di vini alsaziani , presso il ristorante “Tana d’Orso” a Mustonate di Varese,condotta da Lorenzo Colombo, dell’Onav di Lecco,che ha raccontato le caratteristiche principali della piccola regione a nord est della Francia,l’Alsazia appunto, divisa in Alto Reno e Basso Reno,riparata dal vento dell’Oceano Atlantico dalla catena dei Vosgi, che, fin dai tempi antichi,è stata il punto d’incontro tra il mondo romano e quello germanico.
La notizia dei suoi vigneti,la cui proprietà era dei nobili e del clero, e dei suoi vini prestigiosi,soprattutto il moscato, si diffuse fin dal XVI secolo, quando il trasporto avveniva essenzialmente per via fluviale.
Il terreno è una striscia di confine tra la montagna dei Vosgi e la pianura ed è terroir ottimo per il vigneto,perchè solcato dagli affluenti del Reno, in ottima esposizione sud-sud est, con un clima semicontinentale soleggiato, dove i vigneti, adagiati sulle colline ai piedi dei Vosgi tra i 200 e i 400 metri di altitudine, beneficiano di un irraggiamento solare massimo grazie all'altezza particolarmente elevata. Queste condizioni tipiche favoriscono la maturazione lenta e prolungata dei grappoli e lo schiudersi di aromi di grande finezza.
La geologia alsaziana è un vero e proprio mosaico: il granito si alterna al calcare, l'argilla allo scisto e al gres. Questa ampia varietà di terreni, che si estende su una superficie di circa 15.000 ettari, è propizia allo sviluppo di numerosi vitigni. La formazione del terreno è avvenuta in un lungo periodo dopo il collasso della Foresta Nera ed ha dato luogo ad almeno 4 strati di terreno diversi uno dall’altro e creando dei micro-terroir diversissimi.
L’allevamento è a guyot semplice o doppio e le vendemmie, sempre fatte a mano, vengono eseguite dopo l’ordine del prefetto.

La vicinanza con la Germania si sente anche nella grande diffusione di vitigni come il Riesling , il Gewurztraminer , il Sylvaner. Altri vitigni molto diffusi sono il Pinot Grigio , il Moscato. Meno diffusi il Pinot Bianco , il Pinot Nero , il Pinot Auxerrois e il Chasselas.

In Alsazia troviamo:

1)Alsace AOC

I vini della Denominazione di Origine Controllata AOC Alsace provengono al 100% dal vitigno omonimo, solitamente riportato sull’etichetta. Quando non specificato, si tratta invece di un uvaggio talvolta denominato “Edelzwicker” o qualche volta "Gentil", talvolta può semplicemente essere indicato il nome della marca. Sull’etichetta possono inoltre comparire anche indicazioni geografiche complementari, quali località e comuni. L’AOC Alsace rappresenta attualmente il 74% della produzione totale con un 92% di bianchi.
Sono:

Alsace AOC Riesling

Alsace AOC Gewurztraminer

Alsace AOC Pinot Grigio

Alsace AOC Moscato

Alsace AOC Sylvaner


2)Alsace Grand Cru

La Denominazione Alsace Grand Cru consacra la decisa influenza che il terroir esercita sui vini. Viene attribuita a vini che rispondono a una serie di criteri di qualità: rigorosa delimitazione dei terroir, resa più limitata, norme specifiche di conduzione della vite, ricchezza naturale minima, degustazione di gradimento...
Cinquantuno terroir delimitati in base a severi criteri geologici e climatici costituiscono il mosaico dei Grands Crus d’Alsazia. La superficie di questi vigneti d’eccezione varia tra i 3 e gli 80 ettari.
L’etichetta deve tassativamente riportare l’annata, il nome di una delle cinquantuno località che possono fregiarsi di questa denominazione e generalmente il vitigno. Tra i vitigni alsaziani sono ammessi, salvo eccezioni, il Riesling, il Gewurztraminer, il Pinot Grigio e il Moscato.
La denominazione Alsace Grand Cru corona terroir eccezionali, che conferiscono ai vini una forza espressiva e un’autenticità particolari.
I Grands Crus alsaziani rappresentano una produzione media annua di circa 45.000 hl, ossia appena il 4% della produzione vinicola totale alsaziana.


3)Cremant d'Alsace

La Denominazione di Origine Controllata Crémant d’Alsace corona i vini alsaziani effervescenti, vivaci e delicati, elaborati con una seconda fermentazione, a partire principalmente da Pinot Bianco, ma anche Pinot Grigio, Pinot Nero, Riesling o Chardonnay. Questi vitigni sono generalmente raccolti nei primissimi giorni dell’apertura del bando di vendemmia, momento propizio per l’uva che può offrire il miglior equilibrio e l’armonia più fine per la vinificazione.
Sin dalla fine del secolo scorso diverse aziende vitivinicole alsaziane elaboravano spumanti secondo il metodo "traditionnelle". Questa tradizione, meno vitale nella prima metà del XX secolo, si è mantenuta fino al riconoscimento della AOC Crémant d’Alsace con il decreto del 24 agosto 1976 che ha permesso alle Maisons de vins d’Alsace di usufruire di un nuovo quadro necessario per l’elaborazione di uno spumante di qualità secondo prerequisiti paragonabili a quelli applicati dagli operatori champenois. Oggi il Syndicat des Producteurs de Crémant d’Alsace riunisce più di 500 elaboratori.
Grazie alla sua personalità originale e alla qualità ineccepibile, il Crémant d’Alsace è diventato oggi il primo spumante DOC consumato dalle famiglie francesi e ottiene anche un considerevole successo all’estero.
L’AOC Crémant d’Alsace rappresenta attualmente il 22% della produzione totale.

Esistono , poi, i particolari vini preziosi e pregiati che sono detti:

"Vendange Tardive" & "Sélections grains Nobles" (vendemmie tardive e selezione di acini nobili) : Queste due menzioni, rare e prestigiose possono completare le "appellations" Alsace e
Alsace Grand Cru per i vitigni Riesling, Gewurztraminer, Tokay-Pinot-Gris, e Muscat nel corso di annate eccezionali e seguendo dei criteri di una severità exemplare :

i "vendange tardive" provengono dai vitigni succitati raccolti a stramaturità ed a stagione avanzata. Sono vini che, alla qualità caratteristische del vitigno ed all sua aromaticità, aggiungono una notevole potenza dovuta al fenomeno di concentrazione dei succhi. Questi vini vanno degustati soli od in accompagnamento a foie gras o a certi piatti dai sapori pronunciati e particolarmente elaborati ed anche con alcuni desserts.
i "sélection de grains nobles": sono ottenuti con uve colpite da muffa nobile (Botrytis cinerea) i cui acini vengono scelti mediante raccolta e selezioni successive. In questo caso, l'identità caratteristica del vitigno si fa meno sentire mentre prevalgono i caratteri dovuti al Botrytis cinerea ed alle concentrazione dei succhi. Questi vini dagli aromi intensi, dalla struttura poderosa, dal gusto abboccato ed il cui sapore persiste a lungo in gola sono dei veri capolavori. Si gustano soli a per concludere sontuosamente un pranzo eccezionale.





In degustazione sei splendidi vini:

1)Cremant de Alsace brut

ALBERT SELTZ
Sans anèe
Paglierino verdolino
Bella effervescenza
Sapido e maturo anche se non molto strutturato
Vino da aperitivo sotto i 15 euro


2)Muscat 2001 GOLDENT
Secco, paglierino tendente al dorato,col naso idrocarburo del Riesling
In bocca sapido, caldo acido,sentori di uvetta e frutta candita
28 euro

3)Silvaner 2008 sylvaner vieilles vignes
ALBERT SELTZ
colore carico dorato
naso di candito, cocco e vaniglia, in bocca struttura sapidità acidità.
18 euro


4)Riesling Gran Cru 2008
BRAND
Oro antico
Al naso idrocarburi,frutta candita,
acidità e sapidità.
44 euro


5)Riesling Gran Cru 2003
BRAND
Domaine zind humbrecht
Idrocarburi
Dorato acceso, vendemmia tardiva
Frutta candita e pompelmo amaro.

6)Gewurztraminer 2010
CLOS SAINT URBAN
dorato e luminoso
rosa e lichi
aromaticità
acido e sapido ,
sapore di rosa e succo di arancia
50 euro

lunedì 16 luglio 2012

Da i Racconti del vino:Il lambrusco

Sebbene di origine antichissima, il Lambrusco ha sempre stentato ad essere ben conosciuto ed apprezzato fuori dalla sua zona di produzione, cioè nelle province di Reggio Emilia e di Modena. Vino dalla spuma vivace con sentore di violetta. I Romani chiamavano le viti selvatiche che crescevano ai margini (labrum) dei campi coltivati (bruscum) labrusca vitis. Con il tempo il nome diventò Lambrusco e l’appellativo si riferisce a una famiglia di viti, coltivate soprattutto nell’Italia del nord. Le più importanti di queste viti, in termini di produzione di vino, sono il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino (così chiamato perché si dice che i suoi grappoli assomiglino a dei salami) e il Lambrusco Grasparossa (così chiamato per il suo graspo rosso). Dei tre, il Lambrusco di Sorbara produce il vino più leggero e gustoso, con dolci sfumature di succo di lampone. Nel naso c’è chi scopre le viole e, sul palato, aromi di fragole e ciliegie. Il vino fatto con il 100% di Lambrusco Salamino ha un colore scuro, quasi un porpora opaco con una vivace schiuma viola, aromi di frutta selvatica e corpo medio. Il Lambrusco Grasparossa è rubino, con schiuma color ciliegia. I suoi aromi sono più ampi e i meno precisi dei tre. Si possono fare vini con ciascuno di questi tre vitigni presi da soli oppure mescolandoli con altre sottovarietà del Lambrusco, come il Lambrusco Marani, il Lambrusco Maestri e il Lambrusco Ruberti. Andrea Bacci (1524-1600), archiatra di papa Sisto V e autore di uno dei trattati più importanti sui vini italiani ed europei, il De Naturali Vinorum Historia, è stato veramente il primo a notare le differenze presenti nelle zone di produzione del Lambrusco. Egli afferma: “Sulle colline di fronte alla città di Modena vengono coltivate delle viti di Lambrusco, i cui grappoli bianchi e rossi producono vini speziati e fragranti, che fanno una schiuma deliziosa quando vengono versati nel bicchiere”.



venerdì 13 luglio 2012

Pigato, sapore di Liguria

Un eccezionale Pigato che merita di essere elogiato e' quello prodotto da Enrico Dario, nella sua azienda di Bastia di Albenga con uve coltivate nella regione "Marixe", conosciuta come la "Baia dei profumi".
Questo vino,di un bel colore brillante,giallo paglierino con riflessi dorati, ha in effetti un bouquet eccezionale:ricco, intenso, floreale e fruttato,richiama i profumi estivi di macchia mediterranea,il profumo della pesca e quello della ginestra,il sentore della salvia e del rosmarino ed il sottobosco in genere di una regione montuosa ed arricchita dalla salsedine marina.
Qui il clima e' caldo e buona e' l'esposizione ed anche il sapore del Pigato di Dario Enrico lo manifesta: ricco ed intenso,ma , al tempo stesso equilibrato,con sapore di frutti maturi e con lunga persistenza finalearricchita da nota mandorlata e lievemente balsamica.
Vino adattissimo a tutto pasto per la cucina ligure: pesto e lasagne,pansoti e sugo di noci,coniglio alla ligure,frittate alle erbe,pesce e carni bianche.
La lavorazione segue il metodo biologico e l'Azienda e' a gestione familiare,con produzione limitata ma che ha all'attivo premi e riconoscimenti.
Il prezzo in cantina e' eccezionale come il vino :6 euro
Una piccola sintesi di sapori di Liguria contenuta in un bicchiere.
L'azienda produttrice è:
Azienda Enrico Dario
via Massari 4
Bastia di Albenga
Savona
tel 0182 20548



Paraxo,un rosato di Liguria





Vinificato in bianco da uve rosse, in questo caso dal Rossese di Albenga,fermentato in acciaio,il risultato è un vino fresco ed equilibrato, di pronta beva, da servire freddo come aperitivo o con antipasti e piatti di pesce.
Sicuramente un vino estivo ma molto gradevole dal bel colore lucente e rosso ciliegia trasparente, dal bouquet floreale e fruttato con sentori di ciliegia, di prugna,di marasca con qualche nota speziata, dal gusto fluido ed equilibrato con lunga persistenza finale dovuta ad una nota amaricante gradevolissima e rinfrescante.
Bastia di Albenga produce Rossese , Pigato e Vermentino e tanti sono i produttori di pregio in questa zona del Ponente ligure.
Ottimo, in questo caso, anche il rapporto qualita' / prezzo.
L'azienda produttrice è l'Azienda Agraria Anfossi sita in Bastia di Albenga , via Paccini, 39.