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martedì 14 gennaio 2014
TINTILIA, il profumo delle spezie
Considerato un vitigno di origine spagnola per la peculiarità evocativa del suo nome, alla spagnola “vino tinto” cioè rosso intenso come l’uva da cui viene prodotto,solo di recente le analisi genetiche hanno dimostrato come il Tintilia sia vitigno autoctono molisano che non gode neppure di legami di parentela con il Bovale sardo, vitigno con il quale è stato a lungo equiparato.
Merita una citazione la poetica ricostruzione di Livio Palazzo viticultore e produttore di Tintilia che, avendo consultato gli archivi storici molisani, lo definisce dono dei mercanti greci che barattavano con i pastori sanniti e che in cambio di lana , grano e formaggio offrivano raffinati prodotti ed anche le pianticelle di vite che si diffusero intensamente nell’Italia meridionale preromana, chiamata Enotria.
Infatti, tracce di viticoltura molisana, almeno in un ristretto areale situato tra i 450/500 m. s.l.m.,si hanno già ai tempi dei Greci con un vino denominato Paetrutianum e Plinio il Vecchio elogiò, inoltre, un famoso vino della zona di Isernia.
Autoctono di terra molisana, quindi, anche se non bisogna dimenticare che , dopo la caduta dell’Impero romano,la viticoltura fu abbandonata e solo piu tardi, in epoca alto-medievale, ripresa dai frati benedettini e cistercensi che procedettero ad una classificazione abbastanza grossolana di uve e vitigni, ispirandosi a testi antiche e a memorie tramandate.
Non è certo da escludersi che il Tintilia sia realmente vitigno di origine spagnola, arrivato in Italia intorno al Settecento con la dinastia borbonica.
Si parla diTintilia negli ultimi anni dell’Ottocento, quando era uno dei vitigni più coltivati nella provincia di Campobasso, nel Molise centrale e, soprattutto, merita ricordare che, prima che fosse messo in difficoltà dal diffondersi della filossera, vinse, col nome di “ Sannio rosso” vinificato in purezza e prodotto dalla cantina Janigro di Montagano, nel Novecento, la medaglia d’oro alla Mostra Vinicola di Parigi.
Un tempo diffusissima in territorio molisano, ha perso importanza e diffusione quando il mercato ha deciso di privilegiare la coltivazione di uve di grande produzione nonché di vitigni internazionali,più richiesti e di più facile vinificazione; la Tintilia venne così espiantata fino ad una ventina di anni fa, quando appassionati e studiosi decisero un approfondimento ed uno studio particolare del vitigno e sul suo profilo genetico che risultò interessante e tipico soltanto di questa zona.
La DOC Tintilia del Molise fu istituita nel 2011.
Vitigno a bacca rossa, ricchissimo di polifenoli perché di grappolo spargolo ad acini numerosi e piccoli, quindi con molta buccia pruinosa di un bel nero/blù produttrice di grande quantità di antociani, si adatta alle condizioni pedoclimatiche dell’alta collina molisana ed è caratterizzato da bassa resa produttiva.
Il vino DOP Tintilia del Molise deve essere ottenuto da uve Tintilia almeno al 95%.
Il colore è un bel rosso rubino intenso che tende al granata con l’invecchiamento ma è al naso che offre le sue meravigliose e peculiari caratteristiche olfattive: come se si aprisse l’armadietto delle spezie, si resta inebriati da aromi speziati ma anche floreali e fruttati, sentori di frutta macerata,di aromi balsamici, di erbe di macchia mediterranea, di pepe, cuoio, liquirizia.
In bocca è elegante e fine, di struttura, con buona acidità e sapidità.
La vinificazione è termo controllata, il grado alcolico solitamente elevato,l’invecchiamento e l’affinamento avvengono generalmente in acciaio ed in bottiglia, si fa poco uso del legno proprio per preservare i caratteri peculiari del vitigno.
Nella serata organizzata da Onav Genova e condotta da Carolina Iorio sono stati presentati , illustrati e degustati ben cinque esemplari di Tintilia:
1)Tintilia rosè Terra degli Osci IGT dell’Azienda Catabbo; vino fresco, morbido e di bella speziatura che viene affinato per tre mesi in barrique di terzo passaggio;
2)Tintilia 2011 DOC dell’Azienda D’Uva Larino, vinificato con macerazione pellicolare ed affinato in solo acciaio per 18 mesi;
3)Tintilia 2009 DOC dell’Azienda Salvatore, vinificato in acciaio con frequenti rimontaggi;
4)Tintilia dell’Azienda Cipressi in purezza al 100% vinificato in acciaio ed affinato in vetro;
5)Tintilia Sator 2009 dell’Azienda Cianfagna Acquaviva con macerazione sulle bucce e malo lattica spontanea.
Ottimi vini, di prezzo compreso tra i 10 e i 15 euro.
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