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giovedì 18 settembre 2014
Il Vermentino, vitigno che ama il mare
“Il Vermentino è il vitigno prediletto….….La sua fecondità, la precocità e la dolcezza della sua uva e le qualità del vino che produce formano un insieme di pregi difficili a trovarsi riuniti in un altro vitigno ”
(da G. Gallesio)
Negli ultimi anni il Vermentino, vitigno autoctono italiano, ha visto una crescente diffusione in Italia dove è coltivato nelle zone costiere in quanto è, per natura, un vitigno che “ sente il mare”.
Lo ritroviamo, infatti, nei vigneti litoranei della Liguria e della Toscana, nelle isole Sardegna e Corsica e nel Midi francese. Fa eccezione la zona del Roero, in Piemonte, dove assume il nome di Favorita in luoghi che si differenziano nettamente per clima e terroir.
Il Vermentino ha di recente attirato anche l’interesse dei viticoltori di altre regioni italiane ed è infatti risultato idoneo, dopo accertamenti ampelografici, a ben 10 regioni: Liguria, Piemonte, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna.
La sua coltivazione è destinata a crescere.
Questo vitigno autoctono, di grande personalità olfattiva e gustativa, compare in ben 55 Doc italiane, oltre che nella DOCG Vermentino di Gallura e quindi si qualifica come un vitigno di grande rilievo attuale ma anche con rilevanti prospettive per il progresso e l’ampliamento del suo terreno coltivabile in Italia.
STORIA
Secondo il prof. Mario Fregoni, titolare della Cattedra di Viticoltura dell’Università Cattolica di Piacenza, le dimensioni consistenti del grappolo e dell'acino porterebbero a pensare che il Vermentino sia originario del Medio Oriente e che, partito dall'Anatolia, avrebbe raggiunto le coste turche e da qui, successivamente, si sarebbe diffuso nelle coste del Mar Egeo.
I Greci poi lo avrebbero portato a Marsiglia da dove, per opera dei Liguri, grandi navigatori, avrebbe raggiunto il sud della Francia e la costa ligure spingendosi poi nell’entroterra piemontese e nella zona tirrenica, in Corsica e in Sardegna.
Altra ipotesi che si contrappone a questa e' quella di ampelografi come Puillat e Carlone, secondo i quali il Vermentino sarebbe originario della Spagna da dove nel XIV secolo sarebbe giunto in Corsica e da qui, tra il XV e il XVIII secolo, avrebbe raggiunto Liguria Toscana e Sardegna.
Ma contro questa ipotesi sussiste il fatto che in Spagna il Vermentino non esiste.
Lungo i suoi spostamenti il Vermentino ha assunto nomi diversi tipo Pigato in Liguria e Favorita in Piemonte ma si tratta sempre di varietà di una unica famiglia.
Comunque, quello che importa, è il fatto che sia indiscutibile il suo legame con il bacino del Mediterraneo.
Citato da Plinio come vino di Luni che si pensava si estendesse anche alle Cinque Terre, definito come vino ligure da Andrea Bacci nel 1596, Gallesio nella “Pomona italiana” lo definì “vitigno prediletto del Genovesato”, quello che godeva reputazione più estesa tra le varietà che si coltivano da Ventimiglia a Sarzana.
Giorgio Gallesio, conte e agronomo, pubblicò la sua opera a Pisa nel 1834.
Egli ipotizzava, inoltre, che la famosa Vernaccia di Corniglia di cui parla il Boccaccio in una novella, fosse proprio prodotta con uve Vermentino e che nel paese di Corniglia fosse conosciuta col nome di “Picabon”.
Abbiamo poi la testimonianza di Pinuccia Simbula che afferma che, già in epoca medievale, il Vermentino era una delle qualità più diffuse in Sardegna.
Altra notizia interessante anche se un po’ leggendaria sulla diffusione del vitigno riguarda la sua presenza in Ungheria, portato dalla principessa di Napoli che conduceva appunto in dote 300 tipi di vite italiana quando andò in sposa al principe ungherese Battha’nti A’da’m nel 1643.
Qui la varietà più diffusa ancor oggi è il Furmint che compare nella regione del Tokay. Nel 2004 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, in seguito all’analisi del DNA dei due vitigni, Vermentino e Furmint, è stata riscontrata una parentela di primo grado tra essi che, peraltro, presentano anche somiglianze nella forma delle foglie e dei grappoli.
Quindi l’origine spagnola del Vermentino non risulta probabile mentre è molto più logica la tesi sulla provenienza medio-oriantale del vitigno ipotizzata dal professore Mario Fregoni.
La diffusione nel Mediterraneo fu poi opera dei Greci e dei Liguri.
Il Vermentino, ampelograficamente varietà idonea in tutte le province della Sardegna, della Liguria e della Toscana, si adatta a zone costiere calde e un pò aride e quindi anche a sud potrebbe trovare un ottimo terreno di crescita; infatti, anche se in piccola quantità, è presente anche in Sicilia.
Si è diffuso principalmente in litorali mediterranei in Francia e in Italia assecondando fattori geologici e climatici.
In Italia sono 4000 gli ettari di Vermentino coltivati in tutto di cui 75% in Sardegna, 15% in Toscana, 6% in Liguria 2% in Piemonte.
In Corsica e in Francia è coltivato su 850 ettari di cui l’80% sono in Corsica dove prende il nome di Rolle.
La Corsica, in particolare, ha le caratteristiche pedoclimatiche migliori per il vitigno che è, infatti, la principale varietà di tutte le AOC che prevedono tipologie bianche e dove permette una superba prova di vinificazione.
In Sardegna, il Vermentino di Gallura è stata ed è la prima e, per ora unica, DOCG isolana. La varietà giunse probabilmente dalla Corsica nel 1800 e si diffuse soprattutto in Gallura per povertà del terreno costituito da detriti granitici.
Oggi è la seconda uva bianca dopo il Nuragus e sono davvero ottimi i Vermentini coltivati oltre i 500 metri.
In Piemonte viene coltivato a Cuneo, Asti e Alessandria prende il nome di Favorita. Cresce nel Roero, terra a sinistra del fiume Tanaro dove, a destra, ci sono le Langhe, nelle province di Asti, Cuneo e Torino.
Per quanto riguarda la Liguria, Gallesio lo aveva definito il vitigno prediletto dal Genovesato dove era indicato anche come Pigato o Vernaccia. Ancora oggi nella regione è la varietà più importante e si adatta bene alla terra ligure al punto da essere coltivato in tutte e quattro le province. Si stima sui 250 ettari.
A Genova è diffuso in zone di non grande estensione, prevalentemente in collina, nella Val Polcevera, Coronata, Nè, Casarza, Moneglia e Santa Margherita.
In Toscana lo ritroviamo prevalentemente nelle province di Massa, Lucca e Grosseto ma anche a Pisa e Livorno luoghi in cui variano i parametri climatici ma anche le caratteristiche pedologiche.
A Massa, nei Colli Apuani, vi sono arenarie, alberesi e terreni scistosi; è zona acida con poco calcare.
A Lucca, Pisa, Pistoia e Livorno i terreni sono argillosi e limosi con depositi marini che sono prevalentemente acidi.
I terreni del Grossetano sono invece alluvionali e limosi.
Il vitigno si adatta a tutte le situazioni.
Oltre che in Toscana, Liguria, Piemonte e Sardegna, il Vermentino è presente nelle Marche, in Abruzzo, nel Lazio, in Umbria e in Sicilia e Puglia.
AMPELOGRAFIA
Il Vermentino ha tanti nomi, Piccabon nelle Cinque Terre, Rolle nel territorio di Nizza, Verlantin nella zona di Antibes in Francia, Malvoisie a gros grains nelle Francia meridionale, Favorita e Pigato nel Piemonte e nel Ponente ligure.
Certo è, che, col passare del tempo, il Vermentino si è diffuso dalla Liguria alle zone più meridionali come le zone collinari delle Alpi Apuane in provincia di Massa Carrara dove si è ben acclimatato e nelle aree della litoranea Toscana come la Maremma grossetana e quella livornese e poi nell' isola d'Elba, finendo per acquisire caratteristiche varietali che lo hanno reso un vitigno per ogni zona diverso sia da quello ligure che da quello sardo.
Oggi il Vermentino viene considerato simile alla Favorita e al Pigato, vitigni dell'area nord occidentale, tra la Liguria e il Piemonte, ma una recente ricerca del CNR di Torino ha dimostrato che appartengono ad una unica varietà-popolazione cioè che sono cloni diversi di un'unica varietà.
Ha foglia medio grande, pentagonale, verde scuro il lembo superiore, più chiaro quello inferiore,il grappolo e'medio, cilindrico, mediamente spargolo, l'acino medio-grosso, sferoidale, di colore giallo verdastro o giallo ambrato, con polpa succosa di sapore neutro. Possiede un aroma caratteristico, pur se cangiante con l’ambiente di coltivazione; si adatta tuttavia con grande ecletticità a diverse situazioni climatiche ed ambientali, fornendo con regolarità produzioni di ottimo pregio. In genere riesce a conservare un buon patrimonio aromatico abbinato ad una adeguata acidità fino alla maturazione piena.
(Cit. da
Mario e Costanza Fregoni Pier Paolo Lorieri e Matteo Marenghi
Vermentino, vitigno che sente il mare
ed. Bandecchi e Vivaldi )
A Milano, organizzato da Onav, l’11 settembre 2014, si è tenuto un Banco di Assaggio solo di Vermentino di varia provenienza, dalla Francia, dalla Sardegna, dalla Corsica, dalla Liguria, dalla Toscana.
Tutti ottimi vini, da mettere in particolare rilievo:
Domaine Vico 2013 Appellation d’origine protegèe Corse
Domaine D’Alzipratu, Flume Seccu blanc 2013,
Appellation Corse Calvi Controllèe
Clos Santini Haut Vigne 2013, Appellation d’Origine Protegèe Patrimonio
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