lunedì 5 dicembre 2016

Tesori della Costiera Amalfitana



“Considerato uno dei migliori bianchi italiani, riconosciuto internazionalmente come tale, è un vino creato con vitigni sconosciuti che crescono in una zona ristretta ed è il prodotto di una viticoltura decisamente eroica: è un grande vino e merita veramente un grande riconoscimento”
Se Fiorduva è il fiore all’occhiello dell’Azienda di Marisa Cuomo, anche il Ravello Rosso Riserva e il Furore Rosso Riserva sono vini di notevole livello.
Come sempre per capire i vini si deve partire dall’ analisi del terroir qui particolarmente favorevole in quanto la zona è montagnosa, a picco sul mare, con strati di materiale roccioso dolomitico alternato a terra calcareo-vulcanica; si tratta di una miscela variegata di tufi, argille e calcare che rendono assolutamente unico questo lembo di terra spolverato a più riprese dalle ceneri delle eruzioni del Vesuvio che, da tempo, lo hanno arricchito e lo hanno preservato dalla filossera, dal momento che qui tutte le vigne più antiche sono ancora a piede franco. In questo terreno, un tempo, la vite veniva impiantata direttamente sulla macera, cioè sul muro verticale di contenimento, tra una pietra e l’altra, per utilizzare il terreno sottostante per altre coltivazioni. Il vignaiolo era quasi sempre anche contadino e pescatore perché riusciva a sopravvivere solo grazie a tutte e tre le attività. Anche il clima qui è ottimo: marino, ventoso non troppo freddo ma d’estate alleggerito dal fresco che arriva dall’entroterra.
Il sistema di allevamento è tradizionale in questa zona tra la penisola sorrentina e la costa amalfitana che risulta essere storicamente il punto di divisione tra la coltura di origine graco- romana a filari ed alberelli e quella di tradizione etrusca con le alberate, i famosi vigneti che si arrampicano sugli alberi.
Terra di grande tradizione di vini bianchi proprio per la particolare composizione del terroir e per le notevoli escursioni termiche del clima, qui le tipologie dei vitigni si distinguono in viti di mare, cioè vitigni che prediligono la parte costiera, viti di fuoco, tipiche delle aree vicino alle zone vulcaniche e viti di terra, all’interno della regione.

Vale la pena di riportare la storia dell’Azienda Marisa Cuomo.
Nel piccolo comune di Furore esisteva l’Azienda Gran Furor Divina Costiera, che, dal 1942, produceva vini prodotti con uva proveniente dai terrazzamenti della costa di Furore; essa venne acquistata da Andrea Ferraioli, ultimo discendente di un’antica famiglia di vinificatori, che la offrì come dono di nozze alla moglie Marisa Cuomo ed, insieme, ripresero la tradizione di famiglia.
Dal 1980 in poi in quei minuscoli pezzetti di terra furono impiantate, sotto la consulenza dell’enologo Luigi Moio, le barbatelle di vitigni del luogo, quelli più tradizionali e quelli più antichi, abituati a crescere sulla roccia come il Coda di Volpe, la Bianca Zita, la Bianca Tenera, il San Nicola, il Ripoli, il Fenile, la Ginestra per i bianchi.
L’attività fu premiata, nel 1995, con il riconoscimento della Doc Costa d’Amalfi e da riconoscimenti nazionali ed internazionali dei vini della zona.
Il Fiorduva vinse l’Oscar del vino nel 2006 come miglior bianco d’Italia.
I tre vitigni autoctoni che lo compongono sono: Ginestra 30%, Fenile 30% e Ripoli 40%, coltivati a pergola tra i 200 e i 550 m.s.l.m.
Le uve che hanno grappoli piccolissimi e rese molto basse vengono vinificate con un’enologia raffinata e ricercata; la raccolta viene fatta in cassette a mano e sono prodotti i tre vini separatamente e maturati in parte in barrique nuove e poi, infine, assemblati. Il risultato è la produzione di un vino ricco, grasso e burroso di grande longevità e di evoluzione.

Degustazione di Fiorduva Furore Bianco 2014. 2013, 2009
Fenile 30%, Ginestra 30%, Ripoli 40%

2014
Vino dal colore giallo carico con riflessi oro. L'odore ricorda l'albicocca ed i fiori di ginestra, con richiami di frutta esotica.
Naso interessante e complesso: agrumi, cedro, mandarino, arancia, frutto tropicale, ananas maturo e percezioni balsamiche.
Alla rotazione del bicchiere prevalgono una sensazione marina e minerale, grande sapidità, note fruttate e gradevoli di pesca ed albicocca matura, frutta gialla. Profumo ricco e intenso.
in bocca si manifesta straordinario e grandissimo, di impressionante persistenza e con nota amarotica di grande eleganza che conduce ad uno stupefacente finale agro – dolce - amaro.
Vino complesso che si abbina a piatti complessi
Ottimo, intenso e pulito.
2013
Naso più minerale, meno fruttato e più balsamico, con note di pino e molta mineralità, molto sapido intenso e piccante, con sentori di zenzero, salvia, menta e anice.
Grandissimo naso con qualche nota di idrocarburo.
In bocca molto mentolato, con note di salvia, timo, pino e balsamo; il frutto è più intenso e diverso dal vino precedente, minore è la presenza di frutta gialla.
Persistente e lungo con retrogusto amarotico e agrumato.
Vino ancora relativamente giovane, di grande intensità e persistenza.
2009
Il colore è decisamente piu dorato.
Il naso nettamente agrumato: cedro, bergamotto, nota di miele agrumato, sentore balsamico con eucaliptolo, frutto giallo tipo pesca stramatura, molto eucaliptolo, sentore minerale molto pulito e netto.
in bocca: straordinario vino rotondo, grasso, floreale e fruttato; euilibrato e armonico: uno dei migliori bianchi prodotti in Italia.
Un grandissimo vino, sapido con connotazioni marine, minerali e speziate, floreale e fruttato che merita tutti i riconoscimenti ottenuti.
Un vino da applauso.

Degustazione di Ravello Rosso Riserva 2012, 2011, 2010
Piedirosso 70% e Aglianico 30%

2012
Colore tendente all’aranciato, elegante e con bella densità.
Bel naso con immediato sentore di speziatura: chiodo di garofano, pepe, frutto rosso fresco, prugna e mirtillo.
Bel naso e bel vino con frutto rosso pulito bella spezia.
In bocca pulito, verticale con note verdi di speziatura gradevole; sentore erbaceo e lunga persistenza.Vino da carni.
2011
Naso profondo e terroso, humus, cipria, frutto rosso macerato tipo prugna; vino pulito, grasso con marasca e con nota di chiodi di garofano, noce moscata e pepe. Più strutturato del precedente, con tannino finale e con lungo retrogusto.
2010
Naso meno verticale, frutto rosso, molta prugna e pepe nero, più smussato al naso, piu maturo e meno aggressivo.
In bocca un bel vino orizzontale con tannino notevole e una bella spezia arricchito da note di incenso. Molto lungo e persistente in bocca, vino del sud con bella tattilità. Ha fatto barrique nuova.

Degustazione di Furore Rosso Riserva 2012, 2011, 2010
Piedirosso e Aglianico 50% e 50%

2012
Naso dolce, morbido e vanigliato; vino elegante con prevalenza di frutto rosso, di mora, ciliegia, prugna e spezia dolce; note di marasca e di pasticceria. L’Aglianico è un modellatore e un equilibratore dei sapori.
In bocca grande vino molto equilibrato ed elegante, tattile con bel finale di grande cioccolato, grande freschezza e bella acidità.

2011
Naso lineare molto elegante e pulito con molto frutto; fresco ed equilibrato dal grande vitigno che è l’Aglianico.
Gradevole in bocca, molto fresco e rotondo con tannini perfetti.
Persistentissimo, con grande freschezza e con bella spezia.

2010
Questo vino conferma che aumentando la percentuale di Aglianico si ottiene un vino più equilibrato e con maggiore persistenza.
Naso con sentori di frutta sotto spirito, di marmellata, di pepe, di terra, di spezie, cuoio, cannella e di macerazione dichiarano un bel vino già evoluto.











Nessun commento:

Posta un commento