domenica 9 settembre 2012

SAGRANTINO DI MONTEFALCO D.O.C.G.





Del Sagrantino si hanno numerose notizie e testimonianze storiche risalenti ai tempi più antichi. Plinio il Vecchio, nella sua Historia naturalis, descrive l'Itriola, tipica uva del territorio, che secondo alcuni studiosi potrebbe identificarsi con l'uva Sagrantino. 
Altre fonti ipotizzano che il vitigno sia stato importato dall'Asia Minore dai seguaci di San Francesco: il nome sarebbe riconducibile ai Sacramenti in quanto l'uva era coltivata dai frati che ne ricavavano un passito destinato ai riti religiosi. 
Non mancano i sostenitori dell'ipotesi autoctona, che lo vorrebbe ottenuto per selezione da cloni locali. Già nel 1088 si scriveva di terre piantate a vigna in Montefalco e risalgono al Duecento numerosi documenti che testimoniavano la cura costante che i vignaioli riservano al campo piantato a vigna.
 Dalla prima metà del Trecento le leggi comunali iniziavano a tutelare vite e vino, dedicandogli interi capitoli e rubriche di statuti comunali. Nel 1451 il noto pittore fiorentino Benozzo Gozzoli, chiamato dai francescani ad affrescare l'abside della loro chiesa, oggi museo civico fra i più importanti del Centro Italia, alludeva forse al Sagrantino dipingendo la bottiglia di vino rosso sulla mensa del cavaliere da Celano negli affreschi dedicati alla vita di San Francesco. 
 A partire dal 1540 un'ordinanza comunale stabilisce ufficialmente la data d'inizio della vendemmia a Montefalco. La gelata dell'inverno 1586 fu un flagello per le piantagioni viticole di Montefalco, che tornarono a produrre soltanto dopo alcuni decenni. Nel 1622 il cardinale Boncompagni, legato di Perugia, inasprì severamente le sanzioni stabilite dallo statuto comunale, prevedendo persino la pena della forca se alcuna persona tagliasse la vite d'uva
Il primo documento che cita ufficialmente il vitigno risale al sedicesimo secolo, ed è conservato nell'archivio notarile di Assisi.

Montefalco è un comune italiano di 5.702 abitanti della provincia di Perugia. Punto di riferimento della regione vinicola in cui si producono il Sagrantino di Montefalco e il Montefalco rosso.

  Il Sagrantino , secondo il disciplinare, risulta composto da 100/100 di uve Sagrantino
Si richiede un affinamento minimo di trenta mesi di cui dodici mesi di affinamento in legno.

Il Sagrantino di Montefalco nella sua versione secca è un vino rosso granato con velature violacee, di aroma pieno e bouquet che ricorda il profumo delle more di rovo;
il titolo alcolometrico è fra i 13 ed i 15 gradi e va servito a temperatura ambiente, ma non caldo, indicativamente fra i 17° ed 18°. 
E' ottimo  per minestre e carni leggere anche se la sua corposità lo fa scegliere anche per arrosti, selvaggina e per formaggi saporiti. 
 Nella sua versione passita è un perfetto vino da formaggi,per il gusto speziato e caldo, al tempo stesso corposo ed abboccato con tenore alcolico mai inferiore i 14° gradi alcolometrici e con colore tendente al granato.
 Tali particolari caratteristiche  derivano direttamente dalla particolarità delle sue uve capaci di resistere anche per due mesi ad appassire su graticci di legno, dopo essere state colte in un avanzato stato di maturazione, senza marcire o perdere il proprio contenuto di zuccheri. L'alta concentrazione di polifenoli e di tannini richiede, perchè sia raggiunga la perfetta maturazione, un lungo periodo di affinamento; oltre i 30 mesi per entrambe le varietà, di cui almeno 12 per la versione secca da trascorrere in botti di legno.


Un bicchiere di vino rosso rubino intenso, consistente e profumatissimo:
si presenta così, in genere, il Sagrantino di Montefalco, una docg prodotta nella regione Umbria.
Al naso rivela una complessità di frutti rossi e sostanziosi, frutti di bosco e marasche miste ad un sentore pungente di liquirizia,, uno spruzzo di pepe nero, il tutto amalgamato dal sapore lievemente tannico del legno che ne accentua la persistenza al palato.
Caldo, tannico , robusto e fine, si rivela pronto ad essere gustato accompagnato a piatti di buona sostanza, dalla selvaggina alle carni rosse,dai primi di impasto di tradizione umbra ai formaggi più saporiti.




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