Dalla metà del mese di maggio avviene in vigna la Fioritura che è che è il sorgere delle infiorescenze che nascono sui rami del vitigno e diventano sempre più numerose, il momento in cui i fiori, decine e decine in ogni grappolino, si aprono.
A metà giugno,poi, i fiori della vite, che non sono vistosi ma piccole infiorescenze verdi, si aprono col tepore del sole e, se la stagione ha un buon andamento, dopo la fioritura, avviene la Fecondazione che è generalmente eterologa cioè il polline di un fiore feconda quello di un altro e anemofila cioè favorita dal vento.
Tutto questo si svolge in 15-20 giorni ed è uno dei momenti più delicati per il grappolo: se il polline non riesce ad arrivare sui fiori non ci sarà la fecondazione, non avremo così il seme e dal fiore non si avrà l’acino.
Le parti maschile e femminile di ogni fiore vengono così in contatto con l’ambiente esterno in modo che il polline, trasportato dal vento o da insetti possa arrivare sull’ovario e fecondare i gameti femminili al suo interno: nasceranno così l’embrione e tutti i tessuti del seme che lo proteggerà. Il polline si attacca su un sito detto stigma dove germina e sviluppa un canaletto che scende fino all'ovulo e lo feconda. L’embrione poi, produce ormoni che stimolano l’ovario ad accrescersi: inizia così la formazione dell’acino. Questo fenomeno si chiama Allegagione e si evidenzia con i piccoli acinini in via di formazione. Nei fiori nei quali è avvenuta la fecondazione, aiutata dal vento, si sviluppano gli acini piccoli come tanti granelli di pepe che iniziano ad aumentare di peso e di volume ma che, all’inizio, sono verdi e molto duri. Il piccolo acinino è quindi già visibile in seguito alla naturale autofecondazione .
Seguirà l’Agostamento che consiste nell'accumulo di sostanze di riserva nei tralci, nel periodo successivo, per far crescere i frutti della vite.In questo periodo delicato il vigneto ha bisogno di particolari cure: si devono togliere alcune foglie davanti ai grappolini perché i raggi solari stimolano l’ovario dei fiori ad ispessire la sua parete, che sarà poi la buccia dell’acino di uva: bucce più spesse sono bucce più resistenti alle malattie e soprattutto più ricche di aromi e, nelle uve rosse, di sostanze coloranti; si cerca di creare maggiore esposizione delle foglie ai raggi del sole e nel contempo di evitare ristagni di umidità nel terreno che favoriscono le malattie.
Troppo caldo e troppa pioggia sono naturalmente elementi nocivi alla vigna.
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