Massimiliano Brambilla e il fratello Matteo hanno scelto il vino e l’Oltrepò, l’area italiana più vocata per il Pinot Nero e hanno raggruppato una notevole schiera di professionisti, geologi, biologi, pedologi, climatologi, enologi, ricercatori, architetti e agronomi per realizzare, a Santa Maria della Versa, una cantina decisamente avvenieristica, inaugurata il 5 ottobre del 2013.
Il progetto, nato nel 2004, è stato impostato sulla produzione e vinificazione del Pinot Nero, vitigno principe della zona, che produce ottimi vini rossi e superbi spumanti con giusto rapporto tra acidità e grado zuccherino.Se è vero che non esiste in altre parti d’Italia una zona come l’Oltrepò Pavese che possa vantare storicamente un legame così consolidato nel tempo tra terroir e coltivazione nè una tale estensione di vigneti coltivati a Pinot Nero, l’Azienda Vigne Olcru, con la consulenza dell’enologo, il prof. Valenti dell’Università di Milano, ha voluto creare in questa terra, incuneata tra Lombardia, Emilia e Piemonte, la terza area di produzione mondiale del Pinot Nero, dopo lo Champagne e la Borgogna.I vigneti sono stati disposti su ben cinque comuni, quattro oltre a Santa Maria della Versa e cioè Montecalvo, Versiggia, Montescano, Borgo Priolo e Ruino dove diversi microclimi dovuti ad una altitudine variabile dai 100 ai 650 m. s.l.m. intorno al 45°parallelo nord, rendono le condizioni locali ideali e uniche per poter produrre, nelle zone più basse, fantastici vini rossi e, oltre i 400 m.s.l.m., su terreni prevalentamente sassosi e tufacei spumanti di ottima acidità. Il clima ventilato e l’area di mare proveniente dal golfo ligure che si abbatte su questo crocevia collinoso regala, inoltre, mineralità e sapidità alle vigne.Le varietà allevate, oltre al Pinot Nero, che costituisce l’80% della produzione, sono quelle tipiche della zona come Croatina, Barbera, Moscato, Malvasia e Chardonnay.
I vigneti e la cantina
La cantina è stata costruita dall’architetto Cecilia Olivieri all’interno di una collina sbancata e, pur apparendo perfettamente integrata trai vigneti che la circondano, è una costruzione moderna e ariosa ottenuta scavando per sei metri sotto il livello del suolo al fine di posizionare le pigiadiraspatrici in alto e le vasche di acciaio nella zona sottostante e sfruttare così il principio dell’uva in caduta durante la fase di vendemmia.Per salvaguardare l’uva da eventuali processi ossidativi ed effettuare una pressatura soffice viene utilizzata una pressa inertizzata con CO2 ma, a questo proposito, secondo un criterio di ecosostenibilità ed attenzione all’ambiente, finito il ciclo di pressatura, un pallone aerostatico immagazzina nuovamente il gas tutelando l’atmosfera e riutilizzando il medesimo gas per molteplici pressature.Per quanto riguarda i vigneti si è partiti con lavori di mappatura delle zone vitate che hanno condotto a una zonazione e alla coltivazione di vitigni idonei in base al terreno e al microclima e hanno portato a procedere con operazioni di inerbimento differenziato del terreno stesso, in base alle sostanze di base presenti o carenti in esso. Oltre a ciò, una mappatura satellitare ha permesso l’installazione di stazioni meteo nei vigneti per intervenire in tempo reale sulla coltivazione e su eventuali malattie della vite in stretta e costante collaborazione con l’Università di Milano.Su tutti i vigneti si attua viticoltura “di precisione” che prevede anche un piano di concimazione differenziato ed ecosostenibile attuato utilizzando una diversificazione della tipologia e della quantità del concime in base alle necessità del terreno. Allo stesso modo, i trattamenti fitosanitari sulle piante avvengono solo in caso di stretta necessità e solo se i comunicati dalle stazioni meteo che prevedono l’andamento dei venti, delle precipitazioni e l’indice di umidità ne rendono consigliabile l’applicazione. Di ogni pianta viene, inoltre, verificato l’indice di vigoria per stabilire la quantità e qualità necessaria di concimazione.
Tutto questo apparato ad alta tecnologia, attuato peraltro in sistema ecocompatibile e con energia prodotta da pannelli solari, lascia a dir poco strabiliati per il notevole impianto di coltivazione all’avanguardia attuato nelle Vigne Olcru, uno dei pochi sistemi innovativi mondiali di questo tipo.Ma il processo innovativo non finisce qui.
Con l’aiuto dell’apporto e del costante collegamento con ricercatori e rilevatori universitari si procede a fotografare ogni singola pianta prima della fase di invaiatura per conoscere l’indice di vigoria dell’apparato vegetale e creare un differente sistema di concimazione pianta per pianta.
L’uva, in epoca di vendemmia, è raccolta a mano dalle 5,30 alle 8,30 A.m. in cassette forate da 15 kg e viene lavata asciugata e posta per 24 ore in una camera climatica a 7°celsius per evitare processi ossidativi che potrebbero comprometterne gli aromi, al fine di preservarne il quadro aromatico.
E’ stato, inoltre, organizzato un vigneto sperimentale nell’ambito del progetto definito Olcru Academy di natura scientifica e didattica, al fine di riprodurre diversi tipi di Pinot Nero, con sette diverse forme di allevamento, utilizzate in ogni parte del mondo e con portainnesti differenziati; per tale sperimentazione si utilizzano 15 cloni tra le diverse centinaia esistenti, sia adatti alla vinificazione in rosso che alla spumantizzazione, provenienti soprattutto da Francia e Italia dove da sempre sono stati riprodotti i cloni di miglior qualità.
Alla fine del processo vengono vinificati trenta tipi di uve Pinot Nero sperimentali ottenute con cloni e portainnesti diversi e di differente provenienza, con i quali si attuano successivamente, in cantina, meso e micro vinificazioni e si riproducono in piccole quantità le tipologie migliori di Pinot Nero di tutto il mondo, sottoposte poi ad analisi, degustazioni e valutazioni da parte di esperti del settore.
La vinificazione e l’affinamento in barriques.
Nell’anno in corso, primo anno di vendita, sono state prodotte 110.000 bottiglie ma viene sottolineato che al massimo la produzione potrà raggiungere le 300.000 bottiglie perché l’intenzione dell’Azienda è quella di non bisogna superare tale quantità per restare “artigiani del vino” e mantenere un ottimo livello di qualità.Dopo le operazioni di vinificazione, fase di estrema importanza è quella dell’affinamento.
La barricaia è costituita da barriques nuove e solo di primo passaggio acquistate in Francia e prodotte con le migliori querce. In questa sede sono anche condotti studi circa i diversi tipi di tostatura del legno e la ripercussione che tale processo può procurare nel vino prodotto.
Il legno con differenti tostature regala al vino note diverse che possono venire amalgamate in un successivo processo di assemblaggio finale.Per finire, ecco un caveau che contiene la collezione privata di Vigne Olcru, composta da mille Jeroboam di Pinot Nero Metodo Classico provenienti da una cantina storica della zona di annate dal 1985 al 1995.
La degustazione1)
GOTHA DIVINO
OLTREPO PAVESE CHARDONNAY DOC 2008
Chardonnay 100%
Vigneti in terreno argilloso- marnoso con venature di tufo
Titolo alcolometrico 13°
Annata 2012
Affinamento in acciaio per 6 mesi e in bottiglia per 6 mesi.
Colore giallo paglierino.
Al naso manifesta sentori di ginestra, camomilla, banana, mango e miele di tiglio.
In bocca mostra una complessità di sensazioni floreali, molta persistenza, freschezza e morbidezza.
Vino sapido, morbido e elegante con bella corrispondenza gusto olfattiva.
Ottimo come aperitivo, con piatti a base di pesce, crostacei, carni bianche.
2)
VIRTUS
METODO CLASSICO OLTREPO PAVESE DOCG 2008
Vitigni allevati a 450 metri s.l.m.
Pinot nero 85% Chardonnay 15%
Fermentazione lenta a basse temperature
Affinamento per 48 mesi sui lieviti e 6 mesi in bottiglia
Titolo alcolometrico 12,5°
Colore giallo paglierino con riflessi dorati.
Perlage sottile, fine e persistente.
Al naso sono percepibili sentori di fiori gialli e frutti a polpa bianca.
In bocca cremoso e minerale
Ottimo come aperitivo, con cucina di mare ma anche con antipasti, tartare e risotti.
3)
VICTORIA
METODO CLASSICO OLTREPO PAVESE ROSE’ DOCG 2008
Vitigni allevati a 450 metri s.l.m.
Pinot Nero 100%
Fermentazione lenta a basse temperature.
Affinamento per 48 mesi in sui lieviti e 6 mesi in bottiglia.
Titolo alcolometrico 12,5°
Colore rosa antico.
Perlage fine e persistente.
Al naso sentori di rosa e di fragoline di bosco.
In bocca delicato, armonioso e consistente al tempo stesso.
Ottimo aperitivo ma anche con piatti importanti a base di salmone e tonno.
4)
VERVEBLANC DE NOIR
METODO CLASSICO OLTREPO PAVESE DOCG
MILLESIMATO 2008
Vitigni allevati a 650 metri s.l.m.
Pinot Nero al 100% vinificato in bianco.
Lieviti indigeni.
Extra brut.
Fermentazione a basse temperature.
Affinamento per 48 mesi sui lieviti e 6 mesi in bottiglia.
Titolo alcolometrico 12,5°
Colore giallo paglierino con riflessi dorati.
Al naso frutti gialli e note minerali
In bocca complesso e armonico, intenso e sapido, con note fruttate e minerali.
Vino a tutto pasto ma particolarmente adatto a crostacei, fritture di pesce, aragoste, sughi e zuppe di mare.
5)
BUCCIA ROSSA
BONARDA DOC
Vigneti allevati a 300 m.s.l.m.
Croatina al 100%.
Affinamento di sei mesi in acciaio e sei mesi in bottiglia.
Titolo alcolometrico 13,5°.
Colore Rosso Rubino.
Al naso sentori di marasca, mora, mirtilli e, in generale, piccoli frutti rossi.
In bocca bella armonia di frutti rossi, freschi e speziati.
Vino da salumi, da carni rosse, da risotti e da formaggi.
6)
ANTICO TRALCIO
OLTREPO PAVESE ROSSO DOC
Croatina, Barbera, Uva Rara e Vespolina.
Affinamento per 12 mesi in barrique di rovere francese a media tostatura e per sei mesi in bottiglia.
Titolo alcolometrico 13,5°.
Colore Rosso Rubino.
Al naso sentori di marasca, ciliegia, viola e pepe.
In bocca frutti rossi, speziatura, pepe.
Vino per carni rosse, grigliate e formaggi.
Complessivamente la qualità dei vini prodotti è ottima e manifesta nei profumi e nei sapori la cura che abbiamo osservato in vigna e in cantina.
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