Il primo esempio di Denominazione di Origine Controllata fu applicato proprio ai vini prodotti nella zona del Carmignano, almeno un secolo prima dell'Appellation d'origine francese.
Fu il Granduca Cosimo III de' Medici, nel 1716, ad intervenire con un bando per stabilire le norme che valorizzassero la qualita' del vino che veniva prodotto all' interno del territorio della sua riserva di caccia.
Cosimo III, in realtà, non fece che codificare una tradizione vinicola attiva gia' da secoli nel territorio di Montalbano perche' risalente al 1300, come sancisce una citazione del notaio Ser Lapo Mazzei circa l'acquisto di vino " Carmignano".
Il vino della zona colpi' molto il poeta-scienziato Francesco Redi , quando , nel suo "Bacco in Toscana" esalto' le qualita' del vino con queste parole:
“Se Giara io prendo in mano
di brillante Carmignano
così grato in sen mi piove,
ch'ambrosia e nettar non invidia a Giove”.
(Francesco Redi, “Bacco in Toscana”, 1685)
Sempre nel 1600 fu Caterina de' Medici ad importare dalla Francia il vitigno CABERNET ancor oggi chiamato "Uva Francesca".
La Denominazione di Origine Controllata venne riconosciuta al Carmignano nel 1975 e la Denominazione di Origine Controllata e Garantita nel 1994.
L'area di produzione dei vini del territorio e' molto stretta e comprende una superficie a vigneto di soli 160 ettari distribuita in fascia collinare tra i 250 e i 400 m.s.l.m.
Essa e' delimitata a sud dalla Valle dell’Arno, a nord ed a est dalla pianura alluvionale tra Firenze e Pistoia e ad ovest,nella zona del Montalbano,dai comuni di Carmignano e Poggio a Caiano in provincia di Prato.
In queste zone il terreno e' calcareo e ben drenato,numerose sono le giornate di sole anche se la ventilazione e la freschezza del clima sono costanti, anche in estate, per i venti provenienti dal vicino Appennino.
L’uvaggio del DOCG Carmignano prevede:
Sangiovese, almeno al 50%
Canaiolo Nero fino al 20%
Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon da soli o congiuntamente dal 10 al 20 %
Trebbiano Toscano, Canaiolo Bianco e Malvasia del Chianti fino ad un massimo del 10%
Le uve devono essere prodotte nei terreni collinari di Carmignano e Poggio a Caiano e la resa massima di uva per ettaro non deve superare le 8 tonnellate.
L'invecchiamento deve necessariamente avvenire in botti di rovere per almeno otto mesi,dodici mesi per la Riserva,normalmente col Sangiovese in botte grande ed il Cabernet in botte piccola oppure, in barrique,secondo una interpretazione piu' internazionale.
Oltre al Carmignano DOCG, nella zona di Prato, si producono:
Barco reale di Carmignano DOC
Rosato di Carmignano DOC chiamato Vin Ruspo
VinSanto di Carmignano DOC
Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice DOC
Caratteristiche organolettiche del Carmignano:
colore: rubino vivace, intenso, tendente al granato con l'invecchiamento.
bouquet affascinante, ampio ed intenso, con sentori di confettura di frutti rossi quali il lampone e la ciliegia, con sfumature amare di liquerizia e catrame.
In bocca denota complessità, vitalità ed equilibrio, eleganza e personalità.
Il denominatore comune,il vitigno Sangiovese, risulta sapientemente elaborato e con buoni risultati sia in produzioni più vicine ad un gusto internazionale che in produzioni che puntano più rigorosamente alle tipicità del vitigno.
La serata di degustazione all'Onav di Genova e' stata presentata e guidata da Realmo Cavalieri per il Consorzio di Promozione del Carmignano,vino antichissimo ma anche,in un certo senso, antesignano dei Super tuscan.
I vini in degustazione:
1) Carmignano Castelvecchio 2009 - Az.Castelvecchio:
Produzione di 11700 bottiglie annue
Uvaggio:Sangiovese (75%),Cabernet Sauvignon (10%),Canaiolo(10%),Merlot(5%)
Color rosso rubino brillante
Con bouquet di mora ,ribes,rosa appassita,spezie, cuoio e caffè
Buona acidita'e e vivace tannicita' che denotano ancora giovinezza.
Invecchiamento in botte grande per il Sangiovese e in botte piccola per il Cabernet per un anno, due anni per la Riserva.
Titolo alcolometrico 13,5 gradi.
2)Carmignano Villa Artimino 2009 - Fattoria di Artimino
Produzione di 30000 bottiglie annue
Uvaggio:Sangiovese,Canaiolo,Cabernet Sauvignon
Colore piu' intenso, aspetto meno trasparente
Frutti rossi e spezie con una nota dolce e morbida di legno
Più strutturato del precedente
Tannico e di lunga persistenza
Titolo alcolometrico 13,5gradi
3)Carmignano Allocco 2009 - Podere Allocco
Vigneti di piccola estensione, circa 2 ettari
Piu' evidenti i profumi di frutta matura
Si avverte la presenza del Syrah
Tannino morbido ed equilibrato
Sono state prodotte solo 1500 bottiglie e la maturazione e' avvenuta in barrique
Titolo alcolometrico 14 gradi
4)Carmignano Il Sassolo 2008 - Az. Il Sassolo
Produzione di 2000 bottiglie annue
Uvaggio:Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot
Uva prodotta in terreno sassoso su una protuberanza del Montalbano
Maturazione in barrique per due anni
Sapido e di buona acidità'
Tannini discreti e morbidi
Titolo alcolometrico 13,5 gradi
5)Carmignano Il Sasso 2009- Az. Piaggia
Produzione annua 25000
Uvaggio:Sangiovese(70%),Cabernet(20%),Merlot(10%)
Colore più compatto e più consistente.
Maturazione in barrique di rovere francese per 18 mesi
Ottimo vino, quasi armonico.
Titolo alcolometrico 16,5gradi
6)Carmignano di Villa Capezzana 2007 - Tenuta di Villa Capezzana
Uvaggio:Sangiovese(70%),Cabernet Sauvignon(20%),Merlot(10%)
Per questo vino la macerazione sulle bucce e' piu' lunga
Maturazione in barrique di rovere francese per 18 mesi
Affinamento in bottiglia per 12 mesi
In questo vino equilibrato ed armonico prevalgono i profumi del sangiovese.
Ottimo vino
In degustazione in abbinamento ai vini sono stati serviti prodotti tipici del territorio di Prato come la famosa Mortadella e la Finocchiona dell Az . Mannori.
Il pane toscano, rigorosamente senza sale,e' stato offerto alla degustazione con olio di produzione locale, l'olio extra vergine di Oliva della Az. Castelvecchio.
Blog di interesse enologico, con degustazioni e note di viaggi alla ricerca di aziende vinicole ed approfondimento su vitigni e terroir, caratteristiche ambientali e pedoclimatiche.
domenica 11 novembre 2012
CARMIGNANO TERRITORIO DI VINO
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sabato 10 novembre 2012
DEGUSTAZIONE VERTICALE DI BRAMATERRA AZIENDA LA PALAZZINA DI ROASIO
Il Bramaterra è vino di territorio collinare, prodotto da uve di vigneti circondati dai boschi, su rocce di quarzo e porfido, in terreni acidi e poveri, che possono bene esaltare le caratteristiche della vite.
I Comuni di produzione sono:
Masserano, Brusnengo,Curino, Roasio,Villa del Bosco, Sostegno,Lozzolo.
L’uvaggio è:
Nebbiolo, localmente detto Spanna, fino all’80%
Croatina
Vespolina
Uva Rara detta Bonarda (uva spargola)
Il Nebbiolo dona eleganza e potenza,la Croatina dona forza,la Vespolina profumo e finezza.
L’allevamento è a guyot con densità di 4000 ceppi/ha, per produrre un vino con ottima acidità e notevole quantità di estratto secco, vino che Mario Soldati definì”potente, gustoso e pieno di amaro integro”.La sua macerazione avviene in tini di cemento e l’affinamento in botte di media grandezza per almeno tre anni.L’invecchiamento è di 2 anni per legge dei quali 18 mesi trascorsi in botte di rovere.La resa è bassa, circa del 70%Il riconoscimento di Denominazione d’Origine Controllata risale al 1979.
Il vino è caratterizzato da colore granato, con riflessi aranciati che si attenuano col tempo; ha profumo caratteristico, intenso ed etereo, che si affina con l’invecchiamento e sapore pieno, asciutto, vellutato con sottofondo amarognolo e sentori di viola e lampone.
La gradazione minima è stabilita al 12% e va servito a 18°/20 °in abbinamento a pollame, cacciagione, selvaggina, carni rosse, arrosti, brasati, panissa e formaggi stagionati.
L’invecchiamento minimo è di 2 anni di cui 18 mesi in botte di rovere e di 3 anni di cui 2 in botte per la Riserva.
Le condizioni di coltura dei vigneti devono rispondere a requisiti ben determinati :
I terreni devono essere argillosi, limosi, rocciosi, sabbiosi, calcarei, silicei e nelle loro eventuali combinazioni;
la-giacitura deve essere collinare. Sono da escludere i terreni di fondovalle, umidi, e non sufficientemente soleggiati;
l’altitudine deve essere non inferiore a metri 200 s.l.m. e non superiore a metri 600 s.l.m.;
l’esposizione deve essere adatta da assicurare un'idonea maturazione delle uve;
il numero di ceppi ad ettaro, calcolati sul sesto d'impianto, non inferiore a 3.000;
le forme di allevamento e i sistemi di potatura devono essere quelli generalmente usati e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini;
E’ consentita esclusivamente l’irrigazione di soccorso.
Molte Aziende Vinicole in zona hanno raggiunto ottimi risultati:
L’Az. Baldin di Lozzolo
La Casa del Bosco di Mattia Antonotti
l’Az. Colombera di Masserano
le Tenute Sella di Villa del Bosco
l’Az. Mussa di Lozzolo
l’Az.Vampari di Masserano
la Ronda dei Barboni di Roasio
l’Az. Diana di Brusnengo
l’Az. Sartor di Brusanengo
la Tenuta Monolo di Roasio
la Palazzina di Leonardo Montà di Roasio
La verticale, organizzata dall’Onav di Milano si è svolta con i vini della Az.Agr. La Palazzina di Roasio che è, dal 1929, di proprietà della famiglia Montà e che,negli anni 30, ha dato inizio ai primi lavori di ristrutturazione dell’azienda e, negli anni 80, provvide al reimpianto completo delle viti.
Leonardo Montà , negli ultimi anni,è riuscito ad ottenere una produzione di Bramaterra DOC e di Coste della Sesia Rosso DOC di grande qualità creando un vino dall'equilibrio perfetto, che esalta tutte le migliori caratteristiche dell'uva Nebbiolo.Le sue uve, coltivate in colline che arrivano a 400 m.s.l.m., crescono in terreno ciottoloso e godono di escursione termica rilevante,in ambiente pedemontano ma riparate dalle correnti fredde del Nord dal vicino monte Rosa,sono invecchiate e affinate con estrema attenzione e amore.
In degustazione le annate :
2205
2004
2003
2002
2001
2000
1999
In tutti i vini degustati comune denominatore un bel colore rosso rubino-granato scarico, tipico del Nebbiolo, un aspetto limpido e brillante, una struttura consistente, un naso elegantissimo con ampio bouquet, dalla frutta rossa matura alla frutta secca, dalle spezie ai canditi, dal cacao al cuoio e alla liquirizia in varie combinazioni a seconda delle annate,morbido e austero in bocca , di ottima evoluzione.
Annata 2005:
Rosso rubino granato, brillante e limpido, consistente.
Naso elegantissimo con frutta appassita e percezioni terziarie.
Elegante rotondo e piacevole con sensazioni acidule ed eteree
Annata con piogge autunnali, inverno marcato e primavera lenta e ben ventilata; mese d’agosto molto caldo.
Fondo in bocca amarognolo e asciutto.Ottima annata.
Annata 2004:
Rosso rubino granato, potente ed intenso al naso con sentori fruttati e speziati.Complesso e ricco, composto ed equilibrato, lascia una bocca tannica e rende percettibile un senso di equilibrio ed armonia.Buona annata.
Annata 2003:
Anno più difficile e complicato climaticamente.
Al naso mela rossa e note di marasca, sentori di viola e di ciliegie, note di noce moscata.
Vino complesso anche se non potente e di non lunghissima persistenza.
Annata 2002:
Annata difficile, con scarsa produzione per raccolta limitatissima di uva;il vino risulta minerale e con note tostate ed evolute, ricco di acidità e tannino, in bocca meno armonico dei precedenti.
Annata 2001:
Annata eccezionale per la temperatura ottimale in tutto il corso dell’anno, per le piogge regolari, con molte giornate di sole;Il naso è profondo e ampio, fruttato e speziato con note tostate, in bocca asciutto, sapido e minerale, ricco, potente ed equilibrato.Ottima annata.
Annata 2000:
Annata di ottimo clima, simile al 2001; vino ricco ma meno strutturato del precedente.Buona annata.
Annata 1999
Annata eccellente che ha regalato un vino dagli aromi meravigliosi, dal rabarbaro alla china, dalla genziana alla liquirizia.Di raro bouquet,in bocca denota un bel corpo e una rara armonia.Un vero vino da meditazione.Annata eccellente.
In commercio i vini delle annate 2004 e 2005 a 12 euro in cantina.
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mercoledì 31 ottobre 2012
Bollicine Altoatesine
SPUMANTI ALTOATESINI
All'Onav di Milano il 29 ottobre 2012 si è tenuta una presentazione degli spumanti metodo classico prodotti in Alto Adige.Inutile dire che il successo è stato notevole.
Il Presidente del Consorzio, Josef Reiterer ci ha raccontato la storia dell'organizzazione dei vignaioli locali.
Nel 1990 i produttori di spumanti altoatesini si sono riuniti nell'Associazione Produttori Spumanti Metodo Classico dell'Alto Adige DOC.
in Alto Adige vengono impiegate tre varieta' classiche della famiglia dei Pinot:
PINOT BIANCO che conferisce il sapore fruttato
CHARDONNAY che da' finezza e soavita'
PINOT NERO che offre pienezza e struttura.
Certo-osserva Reiterer-la produzione locale e' piccola, di solo 250.000 bottiglie di metodo classico ma sono tutte prodotte secondo gli antichi dettami.
Non ci sono metodo classico amabile ma solo Brut e Extra Brut.
Qui i terreni sono calcarei e limosi e , se la notte e' fredda,l' acidita'e e' molto buona e i vini sono freschi e ben strutturati.
Il Pinot Nero e' lo scheletro del prodotto, lo Chardonnay e' elegante e gentile.
In degustazione vini di cinque aziende tra le più importanti della zona:
Arunda Vivaldi -Josef Reitener
Comitissa-Josef Martini
Haderburg
Praeclarus San Paaolo
Kettmeier
ARUNDA VIVALDI
Cantina di Meltina
Bolzano
15 km.a nord di Terlano e 20 da Bolzano e da Merano.
Ha vigneti a 1200 di altezza ed e' adagiata su un altipiano in mezzo a piccoli paesi alpini ed e' l più alta cantina d'Europa.
Le " BOLLICINE di montagna " sono realizzate , a detta di Josef Reterer con l' identica messa a punto di quasi tre secoli fa della Champagne:
una seconda fermentazione in bottiglia ed un lunghissimo affinamento sui propri lieviti, mai inferiore a 24 mesi, ma che , nelle riserve,arriva fino a 5 anni.
le operazioni di cantina sono le classiche:
Il remuage o rotazione a mano delle bottiglie a riposo sulle pupitre, la sboccatura ed il dosaggio.
Le uve utilizzate sono Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, uve con caratteristiche organolettiche diverse tra loro, frutto di microclimi e terreni differenti tra loro quali Terlano, Appiano, Cornaiano, che consentono di ottenere cuvèe complesse e di grande ricchezza di espressione.
ARUNDA BRUT
Perlage ricco e persistente con colore paglierino verdognolo di grande intensita' , brillante e luminoso.
Fruttato, fragrante al naso con leggera punta aromatica che richiama la mela golene e i fiori bianchi.
Al gusto morbido e piacevole, sapido e lievemente dolce, ottimo aperitivo.
ARUNDA EXTRA BRUT
Perlage finissimo e persistente, colore brillante e vivace.
Bouquet ricco, fragrante e complesso con note di crosta di pane,floreali , frutta secca , miele.
In bocca secco, ricco e cremoso, sapido , equilibrato e piacevole.
ARUNDA BRUT ROSE'
Bellissimo colore c'era suolo e profumo di mìrtillo, mela grattugiate e lampone.
In bocca morbido, succoso e persistente con piacevolissimo contrasto tra la dolcezza e l' acidità.
KETTMEIER
E' azienda enologica nei pressi del lago di Caldaro con terroir vocati alla coltivazione vitivinicola e clima alpino con forti escursioni termiche sia tra il giorno e la notte che tra le stagioni.
Di lunga tradizione agricola e di lunghissima tradizione vitivinicola.
Produce:GRAN CUVE'PINOT BIANCO ALTO ADIGE
METODO CLASSICO BRUT ATHESIS ALTO ADIGE
METODO CLASSICO BRUT ROSE'
HADERBURG AZIENDA DI SALORNO
Con vigneti intorno ai resti di un castello e con condizioni climatiche eccellenti.
Produce:
PAS DOSE' Haderburg
chardonnay 90%
Pinot Nero 10%
Su terreno calcareo argilloso da uve selezionate e fermentate in botti di acciaio e con seconda fermentazione in bottiglia e minimo 40 mesi di maturazione sui lieviti.
Di colore paglierino brillante
Al naso offre sentori di lievito e di brioche
Secco armonico burroso floreale e fragrante
Strutturato e corposo, fresco e acido
COMITISSA DI LORENZO MARTINI
La cantina si trova nell'antico paesino di Cornaiano e lavora uve tradizionali come pinot e chardonnay
IL COMITISSA BRUT RISERVA contiene:
30%. Chardonny
30%pinot Bianco
40% Pinot nero
Terreno argilloso ciottoloso calcareo,tre anni sui lieviti
Colore paglierino luminoso
Perlage fine e resistente
Bouquet di crost di pane , c'era di' api ,banana agrumi.
Ottimo con risotti e cucina di pesce.
All'Onav di Milano il 29 ottobre 2012 si è tenuta una presentazione degli spumanti metodo classico prodotti in Alto Adige.Inutile dire che il successo è stato notevole.
Il Presidente del Consorzio, Josef Reiterer ci ha raccontato la storia dell'organizzazione dei vignaioli locali.
Nel 1990 i produttori di spumanti altoatesini si sono riuniti nell'Associazione Produttori Spumanti Metodo Classico dell'Alto Adige DOC.
in Alto Adige vengono impiegate tre varieta' classiche della famiglia dei Pinot:
PINOT BIANCO che conferisce il sapore fruttato
CHARDONNAY che da' finezza e soavita'
PINOT NERO che offre pienezza e struttura.
Certo-osserva Reiterer-la produzione locale e' piccola, di solo 250.000 bottiglie di metodo classico ma sono tutte prodotte secondo gli antichi dettami.
Non ci sono metodo classico amabile ma solo Brut e Extra Brut.
Qui i terreni sono calcarei e limosi e , se la notte e' fredda,l' acidita'e e' molto buona e i vini sono freschi e ben strutturati.
Il Pinot Nero e' lo scheletro del prodotto, lo Chardonnay e' elegante e gentile.
In degustazione vini di cinque aziende tra le più importanti della zona:
Arunda Vivaldi -Josef Reitener
Comitissa-Josef Martini
Haderburg
Praeclarus San Paaolo
Kettmeier
ARUNDA VIVALDI
Cantina di Meltina
Bolzano
15 km.a nord di Terlano e 20 da Bolzano e da Merano.
Ha vigneti a 1200 di altezza ed e' adagiata su un altipiano in mezzo a piccoli paesi alpini ed e' l più alta cantina d'Europa.
Le " BOLLICINE di montagna " sono realizzate , a detta di Josef Reterer con l' identica messa a punto di quasi tre secoli fa della Champagne:
una seconda fermentazione in bottiglia ed un lunghissimo affinamento sui propri lieviti, mai inferiore a 24 mesi, ma che , nelle riserve,arriva fino a 5 anni.
le operazioni di cantina sono le classiche:
Il remuage o rotazione a mano delle bottiglie a riposo sulle pupitre, la sboccatura ed il dosaggio.
Le uve utilizzate sono Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, uve con caratteristiche organolettiche diverse tra loro, frutto di microclimi e terreni differenti tra loro quali Terlano, Appiano, Cornaiano, che consentono di ottenere cuvèe complesse e di grande ricchezza di espressione.
ARUNDA BRUT
Perlage ricco e persistente con colore paglierino verdognolo di grande intensita' , brillante e luminoso.
Fruttato, fragrante al naso con leggera punta aromatica che richiama la mela golene e i fiori bianchi.
Al gusto morbido e piacevole, sapido e lievemente dolce, ottimo aperitivo.
ARUNDA EXTRA BRUT
Perlage finissimo e persistente, colore brillante e vivace.
Bouquet ricco, fragrante e complesso con note di crosta di pane,floreali , frutta secca , miele.
In bocca secco, ricco e cremoso, sapido , equilibrato e piacevole.
ARUNDA BRUT ROSE'
Bellissimo colore c'era suolo e profumo di mìrtillo, mela grattugiate e lampone.
In bocca morbido, succoso e persistente con piacevolissimo contrasto tra la dolcezza e l' acidità.
KETTMEIER
E' azienda enologica nei pressi del lago di Caldaro con terroir vocati alla coltivazione vitivinicola e clima alpino con forti escursioni termiche sia tra il giorno e la notte che tra le stagioni.
Di lunga tradizione agricola e di lunghissima tradizione vitivinicola.
Produce:GRAN CUVE'PINOT BIANCO ALTO ADIGE
METODO CLASSICO BRUT ATHESIS ALTO ADIGE
METODO CLASSICO BRUT ROSE'
HADERBURG AZIENDA DI SALORNO
Con vigneti intorno ai resti di un castello e con condizioni climatiche eccellenti.
Produce:
PAS DOSE' Haderburg
chardonnay 90%
Pinot Nero 10%
Su terreno calcareo argilloso da uve selezionate e fermentate in botti di acciaio e con seconda fermentazione in bottiglia e minimo 40 mesi di maturazione sui lieviti.
Di colore paglierino brillante
Al naso offre sentori di lievito e di brioche
Secco armonico burroso floreale e fragrante
Strutturato e corposo, fresco e acido
COMITISSA DI LORENZO MARTINI
La cantina si trova nell'antico paesino di Cornaiano e lavora uve tradizionali come pinot e chardonnay
IL COMITISSA BRUT RISERVA contiene:
30%. Chardonny
30%pinot Bianco
40% Pinot nero
Terreno argilloso ciottoloso calcareo,tre anni sui lieviti
Colore paglierino luminoso
Perlage fine e resistente
Bouquet di crost di pane , c'era di' api ,banana agrumi.
Ottimo con risotti e cucina di pesce.
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martedì 16 ottobre 2012
Vini e vitigni in Argentina
Dagli anni Ottanta ad oggi il mercato dei vini argentini ha conquistato buona parte del mercato mondiale, passando dall’1% all’11% del 2008.
Nonostante oggi l'Argentina sia il quinto produttore al mondo, la strada da percorrere nella produzione vinicola è ancora tanta , perché non ha ancora sfruttato al massimo le sue enormi potenzialità.I suoi vini raramente raggiungono l’eccellenza e, fatto importante per la diffusione,sono difficili da reperire al di fuori di questo paese.
Le condizioni ambientali e climatiche qui sono ottimali e le migliori zone di produzione si trovano alla stessa latitudine e nelle stesse condizioni ambientali delle più vocate aree del vicino Cile ed attendono solo di essere utilizzate nel modo più appropriato.
L’introduzione della vite in argentina viene fatta risalire agli Spagnoli dalla metà del Cinquecento in poi, quando i primi vigneti vennero impiantati nella parte orientale del paese vicino alla costa Atlantica.
La prima varietà di uva conosciuta e diffusa in tutta l’America latina fu l’uva Mission, conosciuta anche col neme di Pais che pare fosse la progenitrice dell’uva più diffusa e conosciuta in Argentina, la Criolla Chica.
La coltivazione si concentrò successivamente nella zona dell’attuale città di Mendoza, dove le particolarmente favorevoli condizioni ambientali,favorite dalla copiosa disponibilità di acqua fornita dalla neve che si scioglieva sulle Ande, fecero sorgere presto un sistema utilissimo di irrigazione e di dighe per poter gestire al meglio questa importante risorsa.
Furono i missionari Gesuiti ad avviare la coltivazione della vite in queste aree ma lo slancio dell’enologia si verificò in Argentina dopo il 1820, dopo la liberazione dal dominio spagnolo, quando arrivarono dall’Europa numerosi immigranti dalla Francia, dall’Italia e dalla Spagna che portarono con loro le varietà di uve tipiche dei loro paesi di origine .
Il Malbec, attualmente il vitigno più diffuso nel paese,il Tempranillo,la Bonarda ,il Sangiovese, lo Chardonnay e lo Chenin Blanche furono i vitigni di importazione europea più diffusi.
In questa striscia di terreno che va dal 22° al 56° parallelo sud con grandi altitudini e grande varietà di climi, dal tropicale al polare, molte sono le differenze tra regione e regione.
Si coltiva anche oltre i 2000 metri ed è necessaria l’irrigazione a causa del clima secco e caldo.
I terreni sono alluvional- morenici ma anche ciottolosi e sabbiosi, quindi salvi dalla filossera.
La produzione è concentrata nelle regioni della parte occidentale del paese a ridosso della catena delle Ande.Le più importanti, da nord a sud sono:
Salta e Rioja dove vengono prodotti soprattutto vini bianchi come il Torrontes, il Pedro Jimenes, lo Chardonnay ed anche il Moscato di Alessandria.
Mendoza, San Juan e Maipu al centro che , tra i 500 e i 1200 m.s.l.m. costituiscono l’erea più importante e produttiva.
Mendoza, a 1000 km. di distanza da Buenos Aires, produce il 70% dei vini argentini da uve che , perlopiù da piccoli produttori, confluiscono in cantine e bodeghe.
Qui la prevalenza è dei rossi in particolare il Malbec, uva tipica di Bordeaux, qui in grado di produrre eccellenti vini.Sono diffusi, inoltre, Cabernet Sauvignon,Merlot, Tempranillo e Sangiovese e un cenno a parte merita l’ottimo Tannat che produce un vino robusto e corposo, morbido ed adatto particolarmente alla carne argentina.
A sud, in Patagonia e Rio Negro,grazie al clima più fresco,si producono vini bianchi e spumanti di buona acidità.
Un grande enologo francese,Michel Rolland ha affermato che il potenziale e le possibilità di sviluppo in Argentina sono sbalorditivi perché in quella terra si verifica la completa sinergia tra clima, suolo e risorse umane.
La storia degli ultimi anni gli sta dando ragione.
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Argentina
Vini Argentini: Torrontes don David Reserve 2011
Il colore è un paglierino dorato che fa pensare ad un bianco fresco e beverino, ma già al naso il Torrontes manifesta la sua natura di bianco intenso con forti sentori di frutta, pera, pesca ed un pizzico di anice, aromi agrumati e l'intensità del vitigno aromatico.
In bocca è un'esplosione di sapori, floreali, fruttati, aromatici ed agrumati, come se fosse un moscato intensissimo ma anche acido e fresco,con finale lievemente amaricante.
Equilibrio ottimo in questo vino da aperitivi e/o da cucina di mare,asciutto e corposo, fragrante e di bella acidità.
Il Torrontes è un vitigno considerato autoctono in Argentina, in realtà trapiantato dalla Galizia dai colonizzatori spagnoli ma che, in queste terre , soprattutto nella zona di Salta, a nord-ovest,ha trovato il suo terroir d'elezione.
L a Cafayate, è zona che gode di 340 giornate di sole in media all'anno, ha bassa umidità e vasta gamma termica per le giornate calde e le fresche notti.Il terreno è sabbioso su base argillosa e un basso livello di precipitazioni atmosferiche permette un'ottima maturazione fenolica ma anche una buona acidità.
I vigneti sono coltivati oltre i 1000 m. s.l.m.ed il Torrontes è uva raccolta a mano da vigne che hanno più di vent'anni.Il 70% delle uve subisce la fermentazione malolattica,il 30% viene affinato in barrique di rovere americano per tre mesi.
IL distributore per l'Italia è Word of Flavour.
Ottimo il rapporto qualità / prezzo (6,50 e.)
sabato 13 ottobre 2012
In Crociera con il Franciacorta
La Franciacorta parte in Crociera: un’avventura tra i porti del Mediterraneo per far conoscere e apprezzare l’eccellenza del suo vino.
La Franciacorta è una zona collinare tra il lago d’Iseo e la città di Brescia: vanta una lunga tradizione vitivinicola ancora oggi fiorente grazie all’attività di numerose cantine e agriturismi della zona.
La Crociera MSC Fantasia parte il 21 ottobre 2012 dal porto di Genova, per toccare città come Napoli, Palermo, Barcellona e Marsiglia e rientrare a Genova il 28 ottobre.
Sono presenti le seguenti cantine: Tenuta Ambrosini (Cazzago San Martino), La Fiorita (Ome), Le Marchesine (Passirano), Elisabetta Abrami (Provaglio d’Iseo), Bredasole Franciacorta (Paratico), La Fiòca (Corte Franca), La Boscaiola (Cologne), Azienda Agricola Monzio Compagnoni (Adro), Castello di Gussago Franciacorta (Gussago), Azienda Agricola San Cristoforo (Erbusco), La Valle Franciacorta (Rodengo Saiano), Santus (Cellatica), Riva di Franciacorta (Provaglio d’Iseo), Le Cantorie (Gussago) e la Riccafana Fratus (Cologne), Plozza (Ome), Lo Sparviere (Monticelli Brusati), Mirabella (Rodengo Saiano), Bosio (Timoline di Corte Franca), Majolini (Ome), Colline della Stella di Andrea Arici (Gussago), Camossi (Erbusco).
In ogni porto le cantine hanno la possibilità di far conoscere il vino della Franciacorta, attraverso conferenze stampa e degustazioni.
I visitatori possono apprezzare i vini di Franciacorta attraverso numerosi eventi di promozione.
Il giornalista enogastronomico Riccardo Lagorio illustrerà poi le caratteristiche di ogni vino, racconterà la storia delle singole aziende e suggerirà gli abbinamenti ottimali.
venerdì 12 ottobre 2012
I TERRAZZAMENTI DEL VINO IN VALTELLINA
Splendida valle ai piedi delle Alpi lombarde, al confine italo-svizzero,sulla riva destra del fiume Adda, possiede 40 km di alti pendii che si estendono in terrazzamenti di vigne, formati da migliaia di muretti di pietre a secco.
Le catene delle Prealpi Orobiche e delle Alpi Retiche difendono le vigne sia dai venti freddi del nord che da quelli umidi del sud come lo Scirocco;l' esposizione ai forti raggi del sole di montagna e' ottimale e le forti escursioni termiche tra giorno e notte favoriscono l'espressione migliore del vitigno principe del luogo, il Nebbiolo, qui chiamato Chiavennasca.
Pare che siano stati i Liguri e i Piemontesi a trasportare questo vitigni in Valtellina, rivelatasi poi particolarmente vocata per la sua coltivazione, nel versante sud dove e' meravigliosamente esposta, molto meno a nord, verso la Svizzera.
La presenza del sole ed il perfetto drenaggio del terreno , pendente e ben canalizzato, sono , quindi gli elementi favorevoli per la coltivazione vitivinicola.
Le vigne situate tra i 300 e i 900 m. slm,sono disposte in ripidi filari a rittochino con sistema tradizionale ad archetto valtellinese, un tipo di Guyot modificato in cui il capo a frutto, invece di essere disteso sul filo portante, viene curvato verso il basso.
Le gemme sono circa 18-24 per pianta e la densita' e' di circa 3000/3700
ceppi/ettaro.
L'eta media delle viti supera i 50 anni e la produzione e' di 80/100quintali per ettaro.
La Chiavennasca, che e' un clone del Nebbiolo,cresce ad altitudine rilevante ed e' un monovitigno in quasi tutta la valle; e' considerata localmente autoctona per la sua antica coltivazione e per le sue caratteristiche pedoclimatiche.Altri vitigni sono:la Rossola Nera,la Pignola Valtellinese,il Fortana, che concorrono all' uvaggio per circa il 10% della produzione.
Il terroir della Valtellina e' vario e comprende sia depositi ghiaiosi-ciottolosi, sia strati sabbiosi che substrati rocciosi.
I terrazzamenti sono essenzialmente terra di riporto, portata a spalla fin dai tempi dei Romani e bloccata con muretti, situazione che, oggi, da' luogo alla cosiddetta "vendemmia eroica".
Nell'Ottocento la Valtellina fu contesa tra gli Svizzeri e gli Italiani ed, ancora oggi, ci sono quattro paesi svizzeri che producono docg italiano.
Nel 1946 fu stipulato un accordo secondo il quale la Svizzera aveva diritto ad acquistare il vino della Valtellina e tale contratto ebbe vigore fino al 1976 , dando ai produttori la possibilita' di ottimi guadagni.
Nel 1978 la Svizzera ruppe il patto unilateralmente e fu allora che l'Azienda Nino Negri, in piena crisi di produzione della valle,decise di puntare su un concetto moderno di vinificazione, con controllo di temperatura di fermentazione e con affinamento in barrique e botti di legno.
Le Denominazione e le Sottozone , oggi, sono le seguenti:
1) Docg Valtellina Superiore con le 5 sottozone
Docg Valtellina Superiore Maroggia
Docg Valtellina Superiore Sassella
Docg Valtellina Superiore Grumelli
Docg. Valtellina Superiore Inferno
Docg Valtellina Superiore Valgella
2) Doc Rosso di Valtellina
3) Docg Sforzato di Valtellina.
Per tutti le rese sono basse:
100 q/ha per la Doc
80q/ha per la Docg
Affinamento medio 6 mesi per il Rosso di Valtellina
24 mesi di cui 12 in legno per il Valtellina Superiore
20 mesi per la Sforzato con almeno 12 in legno.
Le uve di Valtellina non danno nè intensita' nè calore ma li acquistano se sono appassite e garantiscono un vino potente ma , al tempo stesso, etereo ed elegante; l'uso della barrique, poi,ha accentuato potenza e colore nella Chiavennasca.
Maroggia
Il disciplinare permette , fino al 10%, l' aggiunta della qualita' di uva Merlina che e' affine al Teroldego trentino.
Il sapore e' armonico, asciutto e vellutato.
Sassella
Prodotto ad ovest di Sondrio in terreno impervio e soleggiato con suolo poco profondo e , quindi , sensibile alle annate siccitose.
Armonico, secco, leggermente tannico, ha necessita' di 4/5 anni di invecchiamento.
Grumello
Coltivato a nord di Sondrio e' asciutto e vellutato con profumo intenso.
Inferno
Cresce in piccoli terrazzamenti vitati ed in anfratti rocciosi non facili da raggiungere, dove, d'estate,le temperature sono piuttosto elevate.
E' vino di carattere, tannico e asciutto, adatto al lungo invecchiamento.
Valgella
La piu' vasta delle sottozone produce un vino morbido, secco, delicato e armonico.
Da citare a parte la Casa Vinicola Nino Negri, con sede a Chiuro,nell' antico Quattrocentesco Castello Quadrio che rappresenta la maggior realta' vitivinicola locale e possiede 31 ettari delle zone piu' vocate della Valtellina Superiore.
Produce Inferno, Grumello, Sassella ed il famoso e sontuoso Sfurzat.
Lo Sfurzat 5 Stelle , fiore all'occhiello dell'Azienda , e' prodotto da una selezione delle migliori uve e solo nelle annate migliori con Nebbiolo in purezza, raccolto a mano in cassette da 5 kg. nelle vigne piu' vocate della Valtellina Superiore.E' sottoposto ad appassimento naturale di tre mesi e lunga macerazione.
Subisce, inoltre, una maturazione di 16 mesi in barrique nuove di rovere francese eun affinamento ulteriore di altri 6 mesi in bottiglia.
Splendida valle ai piedi delle Alpi lombarde, al confine italo-svizzero,sulla riva destra del fiume Adda, possiede 40 km di alti pendii che si estendono in terrazzamenti di vigne, formati da migliaia di muretti di pietre a secco.
Le catene delle Prealpi Orobiche e delle Alpi Retiche difendono le vigne sia dai venti freddi del nord che da quelli umidi del sud come lo Scirocco;l' esposizione ai forti raggi del sole di montagna e' ottimale e le forti escursioni termiche tra giorno e notte favoriscono l'espressione migliore del vitigno principe del luogo, il Nebbiolo, qui chiamato Chiavennasca.
Pare che siano stati i Liguri e i Piemontesi a trasportare questo vitigni in Valtellina, rivelatasi poi particolarmente vocata per la sua coltivazione, nel versante sud dove e' meravigliosamente esposta, molto meno a nord, verso la Svizzera.
La presenza del sole ed il perfetto drenaggio del terreno , pendente e ben canalizzato, sono , quindi gli elementi favorevoli per la coltivazione vitivinicola.
Le vigne situate tra i 300 e i 900 m. slm,sono disposte in ripidi filari a rittochino con sistema tradizionale ad archetto valtellinese, un tipo di Guyot modificato in cui il capo a frutto, invece di essere disteso sul filo portante, viene curvato verso il basso.
Le gemme sono circa 18-24 per pianta e la densita' e' di circa 3000/3700
ceppi/ettaro.
L'eta media delle viti supera i 50 anni e la produzione e' di 80/100quintali per ettaro.
La Chiavennasca, che e' un clone del Nebbiolo,cresce ad altitudine rilevante ed e' un monovitigno in quasi tutta la valle; e' considerata localmente autoctona per la sua antica coltivazione e per le sue caratteristiche pedoclimatiche.Altri vitigni sono:la Rossola Nera,la Pignola Valtellinese,il Fortana, che concorrono all' uvaggio per circa il 10% della produzione.
Il terroir della Valtellina e' vario e comprende sia depositi ghiaiosi-ciottolosi, sia strati sabbiosi che substrati rocciosi.
I terrazzamenti sono essenzialmente terra di riporto, portata a spalla fin dai tempi dei Romani e bloccata con muretti, situazione che, oggi, da' luogo alla cosiddetta "vendemmia eroica".
Nell'Ottocento la Valtellina fu contesa tra gli Svizzeri e gli Italiani ed, ancora oggi, ci sono quattro paesi svizzeri che producono docg italiano.
Nel 1946 fu stipulato un accordo secondo il quale la Svizzera aveva diritto ad acquistare il vino della Valtellina e tale contratto ebbe vigore fino al 1976 , dando ai produttori la possibilita' di ottimi guadagni.
Nel 1978 la Svizzera ruppe il patto unilateralmente e fu allora che l'Azienda Nino Negri, in piena crisi di produzione della valle,decise di puntare su un concetto moderno di vinificazione, con controllo di temperatura di fermentazione e con affinamento in barrique e botti di legno.
Le Denominazione e le Sottozone , oggi, sono le seguenti:
1) Docg Valtellina Superiore con le 5 sottozone
Docg Valtellina Superiore Maroggia
Docg Valtellina Superiore Sassella
Docg Valtellina Superiore Grumelli
Docg. Valtellina Superiore Inferno
Docg Valtellina Superiore Valgella
2) Doc Rosso di Valtellina
3) Docg Sforzato di Valtellina.
Per tutti le rese sono basse:
100 q/ha per la Doc
80q/ha per la Docg
Affinamento medio 6 mesi per il Rosso di Valtellina
24 mesi di cui 12 in legno per il Valtellina Superiore
20 mesi per la Sforzato con almeno 12 in legno.
Le uve di Valtellina non danno nè intensita' nè calore ma li acquistano se sono appassite e garantiscono un vino potente ma , al tempo stesso, etereo ed elegante; l'uso della barrique, poi,ha accentuato potenza e colore nella Chiavennasca.
Maroggia
Il disciplinare permette , fino al 10%, l' aggiunta della qualita' di uva Merlina che e' affine al Teroldego trentino.
Il sapore e' armonico, asciutto e vellutato.
Sassella
Prodotto ad ovest di Sondrio in terreno impervio e soleggiato con suolo poco profondo e , quindi , sensibile alle annate siccitose.
Armonico, secco, leggermente tannico, ha necessita' di 4/5 anni di invecchiamento.
Grumello
Coltivato a nord di Sondrio e' asciutto e vellutato con profumo intenso.
Inferno
Cresce in piccoli terrazzamenti vitati ed in anfratti rocciosi non facili da raggiungere, dove, d'estate,le temperature sono piuttosto elevate.
E' vino di carattere, tannico e asciutto, adatto al lungo invecchiamento.
Valgella
La piu' vasta delle sottozone produce un vino morbido, secco, delicato e armonico.
Da citare a parte la Casa Vinicola Nino Negri, con sede a Chiuro,nell' antico Quattrocentesco Castello Quadrio che rappresenta la maggior realta' vitivinicola locale e possiede 31 ettari delle zone piu' vocate della Valtellina Superiore.
Produce Inferno, Grumello, Sassella ed il famoso e sontuoso Sfurzat.
Lo Sfurzat 5 Stelle , fiore all'occhiello dell'Azienda , e' prodotto da una selezione delle migliori uve e solo nelle annate migliori con Nebbiolo in purezza, raccolto a mano in cassette da 5 kg. nelle vigne piu' vocate della Valtellina Superiore.E' sottoposto ad appassimento naturale di tre mesi e lunga macerazione.
Subisce, inoltre, una maturazione di 16 mesi in barrique nuove di rovere francese eun affinamento ulteriore di altri 6 mesi in bottiglia.
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